James Francis Thorpe
Tra i migliori atleti della storia dello sport James Francis Thorpe merita senz’altro un posto d’onore. Nel 1912 fu addirittura Gustavo V di Svezia, consegnandogli un premio speciale in occasione delle olimpiadi di Stoccolma, a definirlo il migliore atleta del Mondo. Regale complimento al quale Jim Thorpe rispose semplicemente: "Grazie, re".
James era nato in Oklahoma il 28 maggio del 1887 in una riserva indiana, con sangue pellerossa, francese e irlandese nelle vene. La data della sua nascita è incerta ma pare che quel giorno un raggio di sole avesse illuminato il sentiero che portava alla piccola capanna. Il suo nome indiano divenne perciò Wa-Tho-Huk, "Sentiero Lucente" e Jim Thorpe ne fu all’altezza.
Poco incline agli studi, la vita di Thorpe sembra da sola un’enciclopedia dello sport. Nel 1912 vinse due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Stoccolma nelle discipline di pentathlon e decathlon. Tuttavia, un anno dopo, alcuni giornali pubblicarono la notizia che qualche anno prima Thorpe aveva giocato da semiprofessionista nel campionato di baseball della sua scuola; l’Amateur Athletic Union of the United States (AUU) gli revocò i due prestigiosi riconoscimenti interpretando in maniera estensiva il regolamento olimpico che prevedeva che ai Giochi si presentassero solo atleti dilettanti.Fu solo nel 1982, grazie ai continui sforzi dei figli di Thorpe, che il Comitato Olimpico Internazionale riabilitò l’atleta dichiarandolo co-campione olimpico assieme a Bie e Wieslander, anche se questi due atleti avevano sempre riconosciuto Thorpe come il vero vincitore sul campo.
Le medaglie che vennero riconsegnate ai figli di Thorpe non erano originali; quelle vere erano finite tempo prima in un museo, da cui erano poi state rubate e mai più ritrovate.
L’atletica non fu però il solo sport praticato da Thorpe. Il suo sentiero lucente lo portò a confrontarsi con immancabile successo anche con il baseball: in sei stagioni (1913-15, 1917-19) militò da protagonista nei Giants, nei Cincinnati Reds e nei Boston Braves.
Approfittando del fatto che il campionato di baseball e quello di football si svolgevano in periodi diversi dell’anno (il football americano in autunno-inverno, il baseball in primavera-estate), Thorpe non abbandonò mai il suo sport preferito, il football. Giocò con i Bulldogs diventando il primo presidente dell’American Professional Football Association (APFA), che due anni dopo sarebbe diventata la National Football League (NFL).
La vita di questa straordinaria stella dello sport non ebbe però un tramonto sereno. Quando l’età gli impose di lasciare lo sport agonistico non riuscì a trovare alternative che gli permettessero di mantenere la numerosa famiglia. Alcuni dolori privati lo fecero scivolare insieme al Paese in una grave depressione, dalla quale non si riprese mai del tutto. Morì in miseria in una roulotte nel 1953, stroncato dal terzo infarto.