Carl Lewis
La figura di Carl Lewis è talmente importante per lo sport mondiale che molti lo ritengono il vero punto di svolta che ha portato alla concezione di atleta moderno. Perfetta sintesi tra fisicità e consapevolezza dei propri mezzi, inizia a praticare atletica a soli 7 anni, dedicandosi anima e corpo alla disciplina per i successivi due lustri.
Nasce il 1° luglio del 1961 a Birmingham. A 17 anni promette di diventare il miglior saltatore in lungo di tutti i tempi e a 18 anni dimostra di non scherzare conquistando la medaglia di bronzo ai Giochi panamericani del 1979 con 8,13 metri. Frequenta il college di Houston e trionfa senza difficoltà vince i Campionati nazionali universitari; il suo debutto internazionale è tuttavia rimandato, in quanto gli Stati Uniti boicottano le Olimpiadi di Mosca in seguito all'invasione sovietica dell'Afghanistan.
Ma ormai l'astro di Lewis non è più offuscabile. Inizia nel 1981 il suo dominio internazionale, con le vittorie in Coppa del Mondo a Roma - salta in 8,15 - a Zurigo - 8,52 - e ai Campionati nazionali - 8,62, migliorato un anno dopo in 8,76. Un crescendo clamoroso, considerando che in due salti nulli per soli 6 mm Lewis arriva oltre i 9 metri. È comunque chiaro a tutti gli addetti ai lavori che Lewis è un fenomeno; lo dimostrano anche i suoi tempi nella velocità, nei 100 e nei 200 metri.
Alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 Carl Lewis è pronto per stupire il mondo. E lo fa vincendo i 100 metri (9"99), i 200 (19"80), la staffetta 4x100 e ovviamente la gara di salto in lungo (8,54); così facendo eguaglia il mito di Jesse Owens del 1936. Nel quadriennio che lo porterà ai Giochi del 1988 la sua superiorità in campo atletico è davvero indiscussa. Anche a Seoul Lewis ottiene 4 medaglie d'oro ma, come tutti sanno, nella gara dei 100 metri è battuto da Ben Johnson, che fa segnare il primato del Mondo con 9"83. La squalifica per doping dell'atleta canadese restituisce a Lewis le affermazioni e le medaglie e il tempo realizzato in gara di 9"92 è riconosciuto come nuovo record del Mondo. Diventa vegano per motivi etici e religiosi.
A partire dal 1988 la parabola di Lewis come velocista inizia a calare; nel 1992 non va oltre il terzo posto alle selezioni olimpiche sui 100 metri e ai Mondiali di Stoccarda nei 200 del 1993 è solo terzo. In compenso come saltatore continua a dare spettacolo; memorabile è la sua sfida con il connazionale Mike Powell del 30 agosto 1991, quando venne infranto il leggendario record di Bob Beamon, che resisteva dal 1968. Powell vince la gara con un unico e formidabile salto da 8 metri e 95, ma Lewis inanellò la più grande serie di salti mai realizzata: 8,83, 8,91, 8,87, 8,84. Nel 1996, nonostante qualche dolore alla schiena di troppo, torna in gara nel lungo ai Giochi di Atlante: per farlo gli basta un salto da 8,50. Eguaglia così il primato del discobolo Al Oerter come vincitore di 4 titoli olimpici consecutivi in una specialità individuale.
L'11 aprile 2011 Lewis, che ha proseuito la sua carriera tra palcoscenici ed eventi sportivi in qualità di commentatore e ospite d'onore, ha annunciato la sua intenzione di candidarsi per i democratici ad un seggio del Senato del New Jersey, dove mosse i suoi primi passi da atleta.