Contro l’abuso delle medicine non convenzionali
L’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato nel 2010 una campagna informativa dal titolo «Informare per essere consapevoli» su un tema importante e delicato, quello dell’abuso e della sicurezza deSi prodotti della medicina naturale. La campagna è promossa dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la Società Italiana di Farmacologia e il Centro di Medicina Naturale della Asl 11 di Empoli, ISS 23 febbraio 2010.
La campagna ha previsto l’invio di 140.000 locandine [scaricabili a questo indirizzo in formato .pdf] ad altrettanti medici di Medicina Generale, pediatri e farmacisti italiani (allegate alle riviste dei MMG, della Federazione dei Farmacisti e dei Pediatri) per essere esposte in ospedali, ambulatori, studi medici e farmacie. Le locandine sono accompagnate da un articolo di presentazione della campagna con preghiera di affissione.
Riportiamo, dal sito dell’Istituto Superiore della Sanità [pubblicato a questo indirizzo], il comunicato ufficiale che motiva l’iniziativa:
«Scopo dell’iniziativa, condivisa da numerose società di medicina non convenzionale, è creare consapevolezza in merito ai possibili rischi associati all’utilizzo di prodotti - piante medicinali, integratori alimentari, preparati omeopatici - che, in quanto naturali, sono comunemente considerati sicuri e "innocui" e assunti come forma di automedicazione senza consultare il medico o il farmacista.
Anche i preparati a base di piante o loro derivati, però, sono dotati di attività farmacologica e questa, se da un lato non sempre si traduce in efficacia clinica, dall’altro può essere responsabile della comparsa di effetti collaterali e alterare gli effetti dei farmaci convenzionali. Esempi di sostanze di uso comune e con possibili effetti indesiderati sono la Propoli, che in alcuni casi determina allergie specie nei bambini, e l’Iperico, utilizzato per le sue proprietà antidepressive e registrato come specialità medicinale, in grado di interagire con farmaci quali anticoncezionali, anticoagulanti e immunosoppressori.
In Italia il sistema di sorveglianza delle sospette reazioni avverse è coordinato dall’ISS. Tra le reazioni avverse monitorate a partire dal 2002, si segnalano soprattutto allergie e problemi gastrointestinali, epatici e renali nei soggetti più suscettibili, oltre a patologie del sistema nervoso, della cute e del tessuto sottocutaneo. È dunque importante che il cittadino, prima di assumere un qualsiasi prodotto di medicina naturale, consulti il medico o il farmacista. I medici stessi, inoltre, in fase di anamnesi dovrebbero sincerarsi se il paziente se fa uso di prodotti naturali, dal momento che sono possibili diversi tipi di reazioni avverse e interazioni con i farmaci di sintesi».
IIS ha pubblicato un chiaro decalogo delle principali norme di utilizzo delle medicina non convenzionale:
1. PARLANE CON IL TUO MEDICO
Se pensi di poterti curare con una di queste terapie parlane comunque sempre anche con il tuo medico curante.
2. NON ABBANDONARE
Non abbandonare in nessun caso le terapie convenzionali senza averne discusso con il medico.
3. NON AFFIDARTI
Non affidarti a ”presunti” ricercatori o esperti, al sentito dire, al fai-da-te o ai consigli di amici e conoscenti. Non affidarti all’automedicazione se non per disturbi minori o piccole patologie, e comunque di breve durata. Parlane sempre con il farmacista o con il medico.
4. NON ASSUMERE NE RACCOGLIERE
Non assumere prodotti a composizione sconosciuta, privi di etichetta, o senza consiglio di un esperto. Non assumere, se non prescritti, prodotti naturali in gravidanza o allattamento. In campi, prati o boschi non raccogliere erbe spontanee per farne preparati ad uso medicinale.
5, DIFFIDA
Diffida di canali distributivi come Internet o delle vendite domiciliari prive delle dovute garanzie. Diffida della pubblicità di terapie o rimedi miracolosi.
6. INFORMATI
Informati sempre sui reali vantaggi di ogni terapia, sulle garanzie di sicurezza ed efficacia, e in particolare quando ti venga proposta come sostitutiva di quella convenzionale.
7. CONSULTA
Consulta sempre un medico o un farmacista quando devi o vuoi somministrare un prodotto naturale a un bambino o a un anziano, anche se sani, e a maggior ragione se ammalati o in terapia con altri farmaci.
8. AFFIDATI
Per una terapia complementare o non convenzionale affidati sempre a un medico esperto, chiedendo al tuo medico di famiglia, alla tua ASL, all’Ordine dei Medici della tua Provincia e a Società Scientifiche accreditate.
9. CONSERVA
Conserva i prodotti nella loro confezione di origine, lontano dalla portata dei bambini, all’ asciutto, lontano da fonti di luce o di calore.
10. SEGNALA
Segnala sempre al tuo medico o al farmacista ogni sospetta reazione avversa a un medicinale o prodotto naturale. Segnala all’Ordine dei medici o dei farmacisti chiunque ti prescriva o pratichi terapie complementari, non convenzionali, o “alternative”, senza averne i requisiti professionali.
Al comunicato, l’Ufficio Stampa dell’IIS allega una interessante fotografia del fenomeno relativo all’ampia diffusione delle terapie non convenzionali. Secondo una rivelazione ISTAT del 2005, circa 7 milioni e 900.000 persone (13,6% della popolazione residente) hanno dichiarato di aver utilizzato metodi di cura non convenzionali nei tre anni precedenti l’intervista.
Il 7% della popolazione dichiara di aver fatto ricorso all’omeopatia, il 6,4% a trattamenti di manipolazione dell’apparato osteo-articolare quali osteopatia e chiropratica, il 3,7% alla fitoterapia, l’1,8% all’agopuntura. Nella stessa indagine, il 73,5% di coloro che avevano dichiarato di aver fatto uso di terapie non convenzionali, spiegava di aver integrato rimedi omeopatici o fitoterapici con farmaci convenzionali.
Il rischio derivato da un errato utilizzo della medicina non convenzionale è monitorizzato dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute [www.epicentro.iss.it] che dal 2002 raccoglie le segnalazioni spontanee associate all’uso dei prodotti della medicina naturale. Le oltre 400 pervenute hanno riguardato molti eventi gravi: nel 36% dei report è stata indicata una ospedalizzazione, nel 5% l’evento aveva messo in pericolo la vita del paziente e sono stati riportati 3 decessi. Le segnalazioni riportavano principalmente patologie gastrointestinali, patologie della cute e del tessuto sottocutaneo, disturbi psichiatrici, patologie del sistema nervoso e del fegato. Il 71% dei prodotti era a base di piante medicinali. Nel 34% dei report è stato riportato l’uso concomitante di farmaci convenzionali.
Riportiamo per concludere il commento della dottoressa Francesca Menniti Ippolito, consultabile integralmente a questo indirizzo:
«I prodotti a base di piante medicinali sono pubblicizzati come più sicuri perché “naturali” e consigliati soprattutto in quelle situazioni nelle quali maggiormente dovrebbero essere usati con cautela, come la gravidanza, l’età pediatrica e l’allattamento. Tale assunto è totalmente errato, poiché per la maggior parte di tali prodotti non è disponibile una valida documentazione scientifica che ne attesti l’efficacia e, soprattutto, la sicurezza d’uso, nonostante i principi attivi contenuti posseggano una attività farmacologica che, nel caso di sostanze vegetali, è estremamente variabile in relazione alla specie utilizzata, al tipo di estratto e di formulazione e preparazione del prodotto finale. Inoltre, l’uso concomitante con altri farmaci può causare delle interazioni, con alterazioni dei livelli terapeutici e possibili gravi effetti clinici.
Utilizzare le erbe medicinali senza informare il medico curante o il farmacista può comportare dei problemi. Ad esempio, la presenza di malattie organiche, pregresse o in atto (quali l’ulcera peptica, l’ipertensione, l’insufficienza renale o epatica) o interventi chirurgici (gastroresezione, ecc.) possono, modificando la farmacocinetica dei componenti delle erbe medicinali, aumentare i rischi di effetti collaterali.
I soggetti che utilizzano questi prodotti spesso li acquistano e li utilizzano all’insaputa del medico: si tratta quindi di coinvolgere ed educare il personale sanitario e, in particolare, i medici e i farmacisti, affinché davanti a sintomi improvvisi o difficilmente classificabili o a classiche reazioni di intolleranza analizzino l’impiego da parte dei pazienti anche di sostanze a base di piante medicinali, fattore troppo spesso trascurato nelle normali anamnesi mediche».