Zaytsev, una rottura che fa male a tutti
Chi vince nella diatriba di Zaytsev? Il giocatore sicuramente no. Ma di certo neanche la Federvolley, nonostante l'apprezzabile fermezza. Il pubblico? Men che meno. Già, crediamo proprio che in questa storia non esista un vincitore.
La storia intricata ma non troppo del caso Zaytsev, il campione della Nazionale di volley che è arrivato a farsi estromettere per una questione legata alle scarpe da gioco (la marca che lo sponsorizza è l’Adidas, mentre il partner tecnico dell’Italia è la Mizuno) è che siamo di fronte a una vicenda in cui si è completamente perso di vista il buonsenso.
Lo Zar ha rilasciato una breve dichiarazione al momento del suo addio a Cavalese come riporta la Gazzetta dello Sport: «Non trovo le parole per descrivere la sensazione che sto provando. È davvero una situazione in cui non avrei mai pensato di potermi trovare. Ora sto andando a casa a riabbracciare la mia famiglia ma mi sento di fare un grande in bocca al lupo ai compagni e al tecnico Blengini perché io mi sento sempre parte di questa squadra».
Anche se sembra che a Zaytsev sia arrivata un’ulteriore comunicazione dalla Federazione, successivaalla lettera di revoca convocazione, secondo la quale all’atleta sarebbe stato chiesto di tenersi comunque pronto con le scarpe Mizuno e che l’azienda si impegnerebbe ad apportare dei nuovi correttivi alle scarpe per venire incontro alle esigenze del giocatore, la vicenda ha lasciato un profondo segno in questa torrida estate 2017.
Alcune riflessioni spicciole: sappiamo che gli atleti sono vincolati da accordi commerciali con uno sponsor. Ma sappiamo che gli atleti devono essere pronti a sfuggire a situazioni di conflitto con altri interessi, magari superiori. Com'è possibile che la Mizuno non sia in grado di preparargli una scarpa adeguata alle sue esigenze?
Forse che la moglie-manager del giocatore ha sbagliato qualche conto? Alla Fipav si può magari rimproverare di non aver percepito per tempo il potenziale problema (esiste un dirigente che gestisce i rapporti tra Italia e club, tra Italia e giocatori e relativi procuratori?), ma non certo di aver sbagliato la risposta ai «no» di Ivan: la sua esclusione dalla squadra fa male, ma forse è giusta.
Molto deluso il Presidente del Coni Malagò, che ha dichiarato: «Mi dispiace, speravo e pensavo che le cose fossero sistemate. Ci avevo messo la faccia su richiesta della federazione invece ho parlato adesso col presidente, non si è trovata la soluzione sull'utilizzo di queste scarpe tra sponsor tecnico federale e quello personale dell'atleta. Non possiamo che rispettare questa decisione della Fipav anche se non può che dispiacermi, ma è diritto e dovere della federazione agire in questo senso».
L'Itavolley in questi giorni si trova in collegiale a Cavalese in preparazione dei Campionati Europei che si terranno in Polonia a fine agosto. Tutti speriamo che nella rassegna continentale lo Zar possa dare il suo contributo, spesso decisivo. Qualora le parti non riuscissero a trovare un accordo... speriamo che questo tipo di scontri non diventino una moda.