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Milano-Cortina, il sogno è realtà!


La candidatura italiana di Milano-Cortina è stata preferita a quella svedese di Stoccolma-Are. L'Italia ha ricevuto 47 voti contro i 34 della Svezia.

Una vittoriadi squadra, un dossier impeccabile: oltre il 90% degli impianti già esistenti o temporanei, sostenibilità e un grande sostegno popolare (oltre l'80%) che mancava alla Svezia.

Partiamo pensando all'impatto econonomico che avrà l'organizzazione dell'evento per il nostro Paese: secondo uno studio realizzato dall’Universita’ Ca’Foscari di Venezia, le Olimpiadi invernali 2026 potrebbero generare un impatto complessivo di 840 milioni sul Pil italiano. I posti di lavoro generati dall’evento sarebbero 13.800 per le sole regioni Veneto e Trentino (senza contare quindi la Lombardia).

L’Università stima poi un gettito fiscale prodotto di più di 200 milioni di euro, di cui 1,8 milioni dalla tassa di soggiorno, 2,3 milioni di addizionali comunali, 12 milioni di Irap, 4,3 milioni di addizionali regionali, 17,15 milioni di Ires, 100,65 milioni di imposte indirette, 87,58 milioni di imposta sul reddito.

Secondo un'altra analisi commissionata dal governo all'Università La Sapienza, "i Giochi contribuiranno positivamente alla crescita dell'economia: gli incrementi del Pil tra il 2020 e il 2028 vanno da 81 a 93 milioni di euro annui". Di fatto il saldo economico dovrebbe essere chiaramente positivo per lo Stato. L'analisi ha "ampiamente verificato che le uscite dell'Amministrazione Centrale per finanziare i Giochi 2026 sarebbero compensate dagli introiti diretti e indiretti connessi alle attività sviluppate attorno ai Giochi nel periodo 2020/2028".

Ma torniamo a parlare di impianti, vediamo nel dettaglio cosa c'è di effettivamente pronto e cosa invece dovrà essere realizzato da zero:

Il PalaItalia
Si parte dal progetto più ambizioso, ossia la costruzione del PalaItalia nel quartiere di Santa Giulia, alla periferia Sud-est della città. L’Arena da 15 mila posti è una struttura privata che fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione, denominato Montecity-Rogoredo. L’inizio dei lavori è previsto per gennaio 2021 e il completamento nel dicembre 2023. Costerà 70 milioni di euro

Il Villaggio Olimpico
Sempre nella periferia sud della città avrà grande impatto la costruzione del Villaggio Olimpico: 1260 letti con 70 camere singole e 630 camere doppie, su 19 ettari di dimensioni. L’avvio dei cantieri è previsto per il giugno 2022 e dovrebbe essere completato otto mesi prima dell’apertura dei Giochi. E alla fine della manifestazione è già previsto che diventerà un grande campus residenziale per gli studenti.

Palasharp
Altro intervento di riqualificazione atteso da otto anni nel quale è rimasto abbandonato, è quello che interesserà il Palasharp che diventerà a Milano Hockey Arena. L’inizio dei lavori è previsto per il dicembre 2020 e l’apertura dell’impianto per l’ottobre 2021.

Mediolanum Forum di Assago
Il Mediolanum Forum di Assago entro il 2026 dovrebbe essere ampliato per ospitare il pattinaggio di figura e lo short track. Con le opportune modifiche l’impianto potrà essere all’altezza dei parametri olimpici, su stessa assicurazione dei tecnici del Cio.

Allianz Cloud
I lavori all’ Ex Palalido adesso Allianz Cloud, termineranno nel 2020 e restituiranno una struttura polifunzionale e modulabile pronta a ospitare più di cinquemila spettatori per le gare di diverse discipline sportive.

Stadio Meazza
Nonostante le notizie sulla demolizione, San Siro sarà la casa della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali, per conferma dello stesso sindaco Giuseppe Sala.

Medal Plaza
Previste due medal plaza dove si svolgeranno le cerimonie di premiazione delle gare. Per quella milanese che sarà a piazza Duomo saranno investiti 240mila dollari per l’allestimento.

Bormio, Livigno e Sondrio
Altre tre opere importanti saranno realizzate in Valtellina dove tra Bormio e Livigno ci sarà uno dei cluster dell’Olimpiade. Sarà infatti recuperato l’ex ospedale di Bormio, realizzato il villaggio olimpico a Livigno e completata la la tangenziale di Sondrio.

Infine, uno sguardo agli atleti. Nello sci alpino tra quelli che potrebbero essere ancora in pista nel 2026, Federica Brignone avrà 35 anni e quasi sicuramente non ci sarà, Sofia Goggia ne avrà 33 e Dominik Paris 36 ed entrambi potrebbero esserci, anche se naturalmente c’è ancora di mezzo Pechino 2022 e anche se, come ha sottolineato ieri a Losanna la campionessa olimpica in carica di discesa, sette anni sono lunghi.

Ci sarà quasi sicuramente Marta Bassino, che nel 2026 avrà solo 30 anni. Grandi speranze anche per Lara Della Mea e Alex Vinatzer, entrambi classe 1999, anche se per ora hanno dimostrato grande predisposizione al massimo livello solo in slalom, e per quanto riguarda la velocità le sorelle Delago ed Emanuele Buzzi.

È ancora presto per dare un'occhiata alle altre discipline, anche se gli anni voleranno e presto il CONI dovrà pensare alla crescita degli atleti più promettenti.

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