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Materiale Didattico

Vivere con ritmo. Uno sguardo alla medicina tradizionale cinese


 

di Franca Santagiuliana

 

MEDICINA TRADIZIONALE CINESE – intervista a Giuseppe CHIARETTA, studioso della natura, e dell’arte medica. Professore associato dell’Accademia di Pechino, esercita a Torino l’agopuntura. 

 
 


Qual è la sua esperienza? Come ci si arriva a questa antica conoscenza?

 

Alla medicina tradizionale cinese (M.T.C.) di solito ci si arriva per caso. E’ un’arma potentissima che si fonda sulle conoscenze di antiche tradizioni, nel rispetto dei ritmi della natura. I paradigmi della scienza si modificano, nel tentativo di migliorare, però sempre sui precisi ritmi della natura. Cosa vuol dire? Se da miliardi di anni questi ritmi esistono, vuol dire che vanno bene e funzionano, se no sarebbero già sorpassati e si sarebbero imposti altri modelli: semplicemente dopo il giorno segue sempre la notte. Senza tante dissertazioni intellettuali e analisi logiche, questa medicina va direttamente all’essenza. 

 

Infatti la MTC è una medicina energetica, con precise leggi di fisiologia energetica; non si tratta di new-age, pensieri positivi, non è un’arte improvvisata, una filosofia. Anzi, qualsiasi filosofia o arte deve sottostare a questi ritmi naturali. La MTC si può considerare come una medicina olistica, perché sia il corpo che la psiche sono energia che agisce a livelli diversi: è provato che non esiste un’emozione senza risentimento organico, così come la manifestazione di un risentimento organico suscita sempre un’emozione.

 

Questi concetti espressi a parole, sono fatti: Nulla si crea e nulla si distrugge ma si trasforma. La MTC è un modello energetico da applicare.

 

Cosa fa male nella vita? Fanno male gli eccessi. Cos’è la vita? E’ un sottile gioco di equilibri. Per mantenere tale equilibrio in armonia, dobbiamo applicare la legge del massimo rendimento con il minor sforzo. Viceversa, ecco che provochiamo dei disagi al nostro organismo, delle usure, e proprio su questi “fatti” intervengono la medicina classica e la medicina tradizionale cinese.

 

Esiste poi anche un’altra branca chiamata: “Riflesso ago puntura” all’occidentale, cioè al sintomo viene applica una formula.

 

Se trattiamo il paziente nel suo insieme, non possiamo disgiungerlo da tutto il resto e siamo per forza obbligati a vederlo nella sua realtà tri-dimensionale di corpo, mente e spirito. L’intervento avviene mediante degli aghi, previa spiegazione. Come accadeva nell’antichità, il medico-saggio informa il paziente circa gli errori commessi. Non gli comunica la sua idea personale, ma gli fa capire che occorre cambiare comportamento.

 

Se hai mal di testa perché batti sempre nello stipite della porta, è inutile curare il dolore senza intervenire sullo stipite. O lo eviti o lo abbatti.

 

Sono semplici concetti a cui non siamo più abituati, perché siamo noi che ci complichiamo la vita. Ogni giorno siamo sottoposti ad una massiva informazione che dobbiamo saper collocare nella nostra esperienza personale. 

 

Noi abbiamo un equilibrio energetico che, in armonia, circola nel nostro corpo. Nell’attimo in cui c’è disarmonia, vuol dire che c’è stata una perturbazione di questa energia. Con semplicità possiamo affermare che la MTC serve a ripristinare l’equilibrio, che noi medici andremo a ristabilire con gli aghi.

 
 

Il termine energia dal punto di vista medico, non potrebbe essere facilmente frainteso come pratica magica?

 

Di magico non c’è niente, ma il problema è che l’energia non si vede. E’ come prendere in mano un filo elettrico, aprirlo e l’energia che non si vede ci fa prendere la scossa. Tutto ciò che diciamo non si può toccare ma si può intuire e vederlo nei fatti. Di conseguenza con l’energia non si disgiunge la diagnosi dalla terapia applicata sul corpo, perché è tutto un insieme, è un processo mentale che viene approfondito negli anni, come noi approfondiamo la conoscenza nella nostra vita.

 

Per capirci, la conoscenza della MTC è come la lettura di un libro di 100 pagine che continueremo a leggere per tutta la vita per approfondirne il significato.

 

Si entra sempre più nell’essenza, sempre più nella discrezionalità del punto (agopuntura). Il punto è un interruttore. D’altronde, quando noi siamo stati formati (embrioni) si sono creati dei vortici di energia che corrispondono ai punti. Essi scorrono lungo i meridiani e sono proprio questi che consentono al medico di intervenire per ristabilire l’equilibrio.

 

Questo equilibrio energetico, a furia di essere perturbato, si ribalta su quello psico biologico, perciò avremo dapprima una lesione ed una conseguente malattia.

 

A questo punto cosa facciamo? 

 

Sull’equilibrio energetico si interviene con la medicina tradizionale e la medicina classica cinese. 

 

Sul disequilibrio biologico intervengono tutte le altre medicine comprese la riflesso- agopuntura, la stessa omeopatia, la fitoterapia, la medicina chimica, la chirurgia, l’osteopatia e la chiropratica.

 

Qualsiasi medicina è per il bene del paziente.

 

Ricordiamo che lo stato psichico è la nostra capacità di adattamento alle circostanze della vita. Per esperienza quotidiana posso affermare che la MTC senza dubbio migliora l’applicazione di qualsiasi medicina.

 
 

La MTC conosciuta meglio come agopuntura, è utilizzata a supporto della medicina occidentale nella cura di patologie dolorose. Qual è la sua esperienza con i medici italiani e cinesi?

 

Il lavoro che sto svolgendo è di approfondimento, perché in ogni campo non basta il titolo di studio, è l’esperienza quotidiana che conta. 

 

Dato che abbiamo bisogno di fatti, concretezze e non solo di ipotesi, siamo un gruppo di persone che confrontandoci, cerchiamo di migliorare l’arte della medicina, che è l’arte della compassione. L’arte della compassione è l’arte del cuore, quindi non andiamo solo ad approfondire una tecnica (perché c’è differenza tra tecnica e arte) cerchiamo di approfondire quest’arte per metterla a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Tra noi ci confrontiamo, ma nessuno ha uno spirito competitivo o vuole difendere il proprio fazzoletto di terra, è proprio questo approfondimento che ci porta a perfezionare sempre meglio l’utilizzo di antiche saggezze integrate con le avanguardie delle moderne tecniche. La MTC, anche se geograficamente situata in Cina, deriva dagli antichi egizi che, con procedimenti alchemici, applicavano delle tavolette sui medesimi punti dell’ago puntura.

 
 

Cosa cura la medicina tradizionale cinese? Quali sono i suoi limiti?

 

Inutile farsi illusioni, nessuno ha la bacchetta magica, ma l’ignoranza è la madre di ogni malattia. Il nostro compito è di offrire delle opportunità. Maggiori opportunità, significa maggiori possibilità di trovare ciò che ristabilisce il nostro equilibrio interno energetico. Torno a ripetere, equilibrio sia a livello fisico che psichico; per psiche intendo sia il conscio, che conosciamo poco, sia l’inconscio, che in quanto tale non è evidente.

 

A questo punto definiamo meglio cos’è la MTC: è un corpus dottrinale.

 

Non si limita solo all’infissione dell’ago ma annoveriamo una serie di tecniche come la moxibustione, con l’utilizzo di sigari moxa (composti da artemisia essiccata) che generano calore sul punto, al fine di bonificare l’organismo. 

 

La coppettazione per levare i più svariati dolori e depurare l’organismo dalle tossine. Il massaggio Guasha con strumenti di corno e giada, il massaggio medico Tuina,

 

la Dietetica per capire meglio l’azione del cibo. Le ginnastiche mediche come il Qi Gong e il Taij Qi. L’ampio corpo dottrinale si può riassumere molto brevemente in semplici regole: 

 

Mangia un poco di tutto (dieta), svolgi attività fisica (ginnastica medica),

 

prenditi cura del tuo corpo (massaggi) per accelerare il processo di guarigione.

 

La MTC cura tutto ma non guarisce tutto. “L’unica vera guarigione si chiama auto guarigione”. E’ l’organismo che mette in atto la miglior strategia per auto ripararsi, auto conservarsi, rigenerarsi e guarire.

 

Le cure sono degli strumenti per facilitare tale processo nel percorso di vita. Qui la questione è molto più profonda, perché interveniamo nell’arte, nella filosofia, nella tecnologia e nella scienza.

 
 

Un discorso molto ampio! Ma torniamo al movimento, all’atleta nell’attività sportiva…

 

La MTC è uno strumento validissimo. Ho visto in Cina delle squadre alle olimpiadi, dopo le attività atletiche, proseguire con una preparazione energetica quale integrazione agli esercizi sulla muscolatura. Il muscolo oltre ad essere potente deve essere elastico per sostenere l’impegno sportivo. Con l’ausilio della MTC l’atleta può comprendere meglio come far funzionare la sua macchina.

 

Come al solito, se le cose partono da dentro, se si sa come siamo fatti, se vengono compresi i meccanismi, invece di eseguire compiti imposti, diventa molto più facile prevenire l’incidente sportivo.

 
 

A chi rivolgersi? Lei è a Torino ma altrove?

 

È sempre difficile riuscire a consigliare un’altra persona, però l’ambiente è circoscritto, chi pratica la MTC è un numero ben definito e ci conosciamo.

 

Conosciamo le nostre attitudini in occasione dei seminari annuali.

 

Se la scelta si basa su fattori di comodità, come al solito, vale il “passa parola”.

 

Sarebbe troppo lungo spiegare perché questa disciplina non è inserita nel servizio sanitario nazionale, ma in ogni caso si può accedere a questa opportunità con relativa facilità, vi sono diverse associazioni in Italia. Voglio sottolineare l’impegno di professionisti che, durante seminari annuali in tutto il paese, si ritrovano per uno scambio di esperienze. Tra di noi ci sentiamo abitualmente per confrontarci quando esistono casi complessi, per accelerare la diffusione di queste conoscenze e per aiutare.

 
 

L’intervista si conclude qui, ma una pagina di un suo libro mi colpisce particolarmente:

 
 

Nulla è frutto del caso.

 

L’energia segue il pensiero e l’uomo è prodotto dal suo pensiero, egli diventa ciò che pensa.

 

I tuoi pensieri creano la tua realtà:

 

ciò che insegui ti sfugge

 

ciò che sfuggi ti insegue

 

Il sintomo è un linguaggio che riflette l’idea che ognuno di noi crea…la propria realtà.

 

La nostra vita è costruita dai nostri pensieri.

 

(da “LA BUSSOLA DEL MODELLO UNIVERSALE – La semplice armonia della vita” pp.57)

 
 

Giuseppe CHIARETTA nato a Torino nel 1958, si è diplomato Perito agrario ed ha conseguito la laurea in medicina veterinaria nel 1982. Ha frequentato l’école de Naturopatie Crans nel Montana ottenendo il diploma Heilpraktiker. E’ diventato Doctor of Science of Oriental Medicine alla Clayton University. Nel 2005 ha conseguito il diploma della Scuola di Agopuntura Tradizionale a Firenze ed è membro associato dell’ International Acupunture Training Centre Beijng China, quale Associated Professor Academy of T.C.M. Pechino.

 
 

Autore della Collana “Manuali di consapevolezza” ha pubblicato tre volumi:

 

La bussola del modello universale. La semplice armonia della vita” (2006); Struttura e funzione dell’essere” (2010) “Mistica del ritmo” (2011)

 

Per ulteriori informazioni contattare: info@arcieridelnibbio.com

 
 

Franca Santagiuliana

 
 

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