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Materiale Didattico

Tennis femminile, fine di un ciclo?


Con un preoccupante seppur felice capolinea per molte atlete azzurre che hanno scritto la storia del tennis degli ultimi anni, molte sono le incognite che circondano il tennis femminile. Nel febbraio del prossimo anno l’Italia sicuramente disputerà un match nel World Group II e lo farà da testa di serie contro Belgio (in casa) o Ucraina (in trasferta) o Slovacchia (sorteggio per definire la sede) o Cina Taipei (sorteggio per definire la sede).

Un tempo avremmo sorriso di fronte al livello nettamente inferiore di queste squadre; adesso, invece ogni avversario può farci preoccupare. Questo nonostante il fulcro della squadra azzurra resti ora più che mai Sara Errani, che diventerà il punto di riferimento del team. La bolognese, tuttavia, è reduce da un anno complicato, avaro di soddisfazioni, e davvero troppo altalenante nelle prestazioni finali.

Al suo fianco non potrà che esserci Karin Knapp, che ha sempre dimostrato un rendimento discreto, ma che non sembra riuscire a raggiungere gli eccezionali risultati conseguiti in carriera da Roberta Vinci e Flavia Pennetta. Senza contare che, nel caso di infortuni, senza Errani e Knapp ci ritroveremmo davvero in grandi difficoltà.

Vinci e Schiavone sembra abbiano messo la parola fine alla loro avventura in azzurro e, come tutti sanno, la Pennetta si è ritirata. Con l’auto-esclusione della Giorgi, si evince che la situazione sia decisamente fumosa, anche perché sembra non esistere un ricambio generazionale adeguato. La marchigiana che compirà 25 anni a dicembre, deve tornare in azzurro e deve essere la pietra su cui Barazzutti, o chi per lui, dovrà ricostruire la rincorsa alla serie A della Fed Cup. Il presidente federale Angelo Binaghi, da parte sua, dovrà tessere la tela diplomatica con l’entourage della Giorgi, in primis con il padre Sergio, perché è impensabile che una delle migliori giocatrici italiane non partecipi ad una sfida cruciale, come è stata quella persa contro la Spagna.

Le giovani Nastassja Burnett (23 anni, 121 del rank prima di infortunarsi nel 2014) e Gioia Barbieri non riescono a far decollare le loro  carriere, anzi sembrano essere ormai lontane dal tennis che conta ed entrambe sono attualmente oltre la 300esima posizione. La migliore è Martina Caregaro (classe 1992) che si trova al numero 276 del ranking Wta, ma anche lei non si è mai affacciata ai tornei più importanti; citiamo poi Gaia Sanesi (23), Martina Trevisan (22), fino ad arrivare alle teenager Jessica Pieri (18), Bianca Turati (18), Georgia Brescia (19), e Jasmine Paolini (19). Atlete impegnate nei Futures, e nel circuito ITF,  alla ricerca di quei punti e di quell’ esperienza utili per avvicinare posizioni di classifica in grado di garantire altri palcoscenici.

Ci vorrà almeno un biennio e in questi mesi non dobbiamo perdere le speranze, anche se le nostre campionesse ci mancheranno terribilmente.

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