Tennis e incontri truccati, scandalo o bluff?
Il mondo del tennis non sembra particolarmente scosso dalle recenti rivelazioni della Bbc e BuzzFeed News, un sito web d'informazione statunitense: secondo i due organi di informazione negli ultimi dieci anni 16 giocatori attestatisi tra i primi 50 del ranking sono stati ripetutamente segnalati alla Tennis Integrity Unit (Tiu) per match persi in modo sospetto. Gravissimo scandalo o clamorosa bolla di sapone?
I documenti entrati in possesso di Bbc e BuzzFeed includono i risultati di un'indagine istituita nel 2007 dall'Association of Tennis Professionals (Atp). Il suo scopo era di controllare attività di scommesse sospette dopo una partita tra Nikolay Davydenko e Martin Vassallo Arguello: i due giocatori sono stati giudicati "puliti", ma le indagini si sono sviluppate in un'inchiesta molto più ampia su una rete di scommettitori legati a giocatori di alto livello.
Lo scandalo, purtroppo, sembra coinvolgere soggetti italiani: «I documenti che abbiamo ottenuto - afferma la Bbc online - mostrano come le indagine abbiano trovato cartelli di scommettitori in Russia, Italia settentrionale e Sicilia che hanno guadagnato centinaia di migliaia di sterline con scommesse su partite truccate, tre delle quali giocate a Wimbledon».
Sia l'ATP attraverso il presidente esecutivo Chris Kermode, sia la Tennis Intergrity Unit attraverso il suo direttore Nigel Willerton, hanno respinto ogni illazione durante una conferenza stampa dichiarando che ATP e TIU non hanno mai ignorato e nascosto le prove di partite truccate sottolineando che nelle indagini sono necessarie le prove e non semplici informazioni o sospetti. Sia Atp che Tiu hanno inoltre spiegato che BBC e BuzzFeed si riferiscono a incontri di circa 10 anni fa. La stessa Tennis Integrity Unit ha introdotto un nuovo codice contro la corruzione nel 2009, ma il nuovo regolamento - e questo sembra davvero ironico - rendeva impossibile perseguire i reati compiuti prima di quella data. Il risultato e' stato che nessuna nuova indagine è stata aperta sui fatti precedenti al 2009. «Tutti noi nel tennis siamo impegnati a stroncare ogni forma di condotta corrotta o sleale - ha dichiarato Kermode - siamo molto vigili e la tolleranza è zero, prova ne sia che tutti i giocatori professionisti e il personale di supporto sono soggetti al programma anticorruzione e che le indagini della Tennis Integrity Unit hanno portato sinora a 18 condanne, di cui 6 con divieto a vita di tornare in campo».
E poche ore dopo il tennista numero uno al mondo, Novak Djokovic, ha fatto sapere di essere stato avvicinato per truccare una partita all'inizio della sua carriera a San Pietroburgo: «Non è stato un approccio diretto ma attraverso persone che lavoravano con me a quel tempo - ha spiegato il tennista a Melbourne -. Ovviamente l'abbiamo ignorato: il ragazzo che voleva parlare con me, non ci è neanche arrivato a me». A Djokovic sarebbero stati offerti 200mila dollari. Condannandolo come qualcosa di "antisportivo, un crimine nello sport", il tennista ha sottolineato che «negli ultimi 6 o 7 anni non ho sentito nulla di simile. Personalmente non sono mai stato avvicinato direttamente, quindi non ho altro da dire sull'argomento».
Insomma, tutto fa sperare che si tratti se non di una mega e folle bufala (se così fosse le due fonti di informazione passerebbero bruttissime giornate), di un problema sicuramente da analizzare e comprendere ma che non dovrebbe sconvolgere il movimento mondiale tennistico. Dispiace che il nostro Paese sembri coinvolto in qualche parte nella vicenda, ma per capire meglio le sue stesse dimensioni occorre certamente aspettare ancora gli sviluppi.