Tamberi, momento magico
Gianmarco Tamberi sta vivendo un momento di strepitosa forma agonistica e fisica. Dopo aver realizzato il nuovo record italiano al coperto insieme a Fassinotti (2.35 a Banska Bystrica, tre giorni fa), il marchigiano si è ripetuto ripete nella seconda tappa dell’High Jump Tour della Moravia che si è svolta a Trinec (Repubblica Ceca). Ripercorriamo le tappe della sua carriera.
A Trinec il 23enne ha saltato un eccellente 2.33 e ha poi fallito di un soffio 2.36 che avrebbe rappresentato il nuovo record italiano assoluto. L’azzurro ha effettuato addirittura 15 salti in due ore di gara infinita dove come da sua abitudine si è scatenato: barba a metà, codino, spesso rivolto a chiedere l’incitamento del pubblico.
Alla fine ha vinto la battaglia contro il greco Konstadinos Baniotis (2.31) e l’ucraino Andriy Protsenko (2.28). A quota 2,31 il colpo di scena: il greco, a sorpresa, vola oltre l'asticella al primo tentativo; l'ucraino, fino a quel punto senza errori, si arrende, mentre Tamberi, con un guizzo di puro orgoglio, sostenuto dal pubblico, ce la fa al terzo salto (asticella colpita ma non caduta). Prima del capolavoro, i 2,33 superati alla prima prova (asticella ancora sfiorata) nel tripudio generale.
Atleta eccentrico ma concreto, Gianmarco è cresciuto sotto l'ala protettrice del papà Marco, uno dei migliori specialisti del salto in alto del passato: quel Marco Tamberi primatista una prima volta grazie un 2.26 saltato agli Europei indoor di Sildenfingen nel 1980, una seconda con la misura di 2.28 stabilita a Genova; la sua carriera si interruppe bruscamente a soli 20 anni, quando un camion investì Marco mentre era accovacciato sulla sua moto a chiacchierare con un amico e gli tranciò di netto il tendine d'Achille. il fratello Gianluca è primatista italiano juniores del lancio del giavellotto.
Anche se la grande passione del giovane Gianmarco è da sempre il basket, praticato a lungo come guardia di eccellenti prospettive nella Stamura Ancona, presto l'atletica è diventata lo sport principale per il giovane Gianmarco.
Nel 2011, a soli 19 anni, ha avuto la consacrazione a livello seniores, con il personale di 2,25 m e la medaglia agli Europei juniores di Tallinn 2011, eguagliando il suo record personale. Nel 2012 ai Campionati europei di Helsinki chiude al quinto posto con 2,24, solo sfiorando il bronzo nell'ultima prova a disposizione.
Ai Mondiali di atletica di Pechino 2015 Tamberi era fuori gara: il podio si è giocato tutto a quota 2.33. L’azzurro dopo essersi catapultato oltre 2.25, ha perso aggressività e non è riuscito ad esplodere allo stacco. Così 2.29 è diventato un muro insormontabile è ha condiviso l’ottavo posto con lo statunitense Kynard.
Ma noi, che per lui sogniamo una medaglia olimpica, vogliamo ricordarlo con la barba rasata solo in metà viso (è solito sfoggiare l'ormai proverbiale look solamente una volta ottenuta la finale in una gara), o con la chioma azzurra sfoggiata agli Europei all'aperto di Helsinki 2012, o come quando, dopo aver trionfato negli Assoluti di Bressanone dello stesso anno con volo a 2.31 chiese ai giudici di posizionare l'asticella a quota 2.46 (un centimetro più su del record del mondo di Sotomayor) per poi esibirsi in un'acrobatica capriola sul materasso. Un mito!