Materiale Didattico
Sport e giovanissimi, la battaglia dell'Oms
Nel mondo l'81% degli adolescenti tra 11 e 17 anni fa poca attività fisica, andando così incontro a effetti negativi sulla salute con un rischio di morte maggiore del 20-30%. L'allarme arriva dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) in un documento aggiornato nel quale si spiega che l'inattività fisica è un fattore chiave per lo sviluppo di patologie cardiovascolari, diabete e cancro.
Nel 2013, gli Stati membri Oms hanno fissato l'obiettivo volontario di ridurre entro il 2025 del 25% la mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili come, appunto, cancro e diabete. Ulteriore obiettivo anche la riduzione del 10% dell'inattività fisica delle popolazioni. Il 'Piano globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2013-2020' rappresenta una guida per i Paesi.
Nel 2013, gli Stati membri Oms hanno fissato l'obiettivo volontario di ridurre entro il 2025 del 25% la mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili come, appunto, cancro e diabete. Ulteriore obiettivo anche la riduzione del 10% dell'inattività fisica delle popolazioni. Il 'Piano globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2013-2020' rappresenta una guida per i Paesi.
Nonostante l'80% dei paesi membri abbia sviluppato politiche e piani per ridurre l'inattività fisica delle popolazioni, gli appelli dell’Oms non hanno sortito l’effetto desiderato. Solo nel 56% tali misure sono davvero operative. L'Oms sta lavorando, quindi, ad un nuovo Piano d'azione globale, per ridurre del 10% la percentuale di persone inattive fisicamente entro il 2025.
In Italia, secondo il ministro Lorenzin, «L’alert dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che sottolinea come l'inattività fisica è un fattore chiave per lo sviluppo di patologie cardiovascolari, diabete e cancro non è assolutamente da sottovalutare. Nonostante i tanti benefici di salute collegati al regolare svolgimento di attività fisica, secondo i dati del sistema PASSI 2017, più del 32% degli italiani è da considerare sedentario. Gli stili di vita, soprattutto nei giovani, sono cambiati: ci si muove sempre di meno ed è praticamente scomparsa l'attività fisica all'aperto».
Oltre alle campagne di sensibilizzazione, continua la ministra, occorre «studiare incentivi fiscali per chi svolge la pratica sportiva e, soprattutto, aumentare le ore di educazione fisica nelle scuole, affinché questa materia non sia più una cenerentola ma un volano decisivo per rendere la nostra società più attiva e in buona salute».
L'attività fisica regolare, in generale, è comunque associata ad una minore ansietà e a miglioramenti nell'autostima. Inoltre, diversi studi hanno evidenziato che lo sport aiuta a prevenire l'ipertensione e il diabete di tipo 2 – due malattie che possono danneggiare nel tempo i vasi sanguigni del cervello – riducendo il rischio di demenza. Particolarmente efficaci per il mantenimento della salute mentale sono gli esercizi che migliorano la forza e la resistenza fisica, i quali – abbinati all'attività aerobica – possono avere effetti diretti sulla struttura e sulle funzioni del cervello.
In Italia, secondo il ministro Lorenzin, «L’alert dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che sottolinea come l'inattività fisica è un fattore chiave per lo sviluppo di patologie cardiovascolari, diabete e cancro non è assolutamente da sottovalutare. Nonostante i tanti benefici di salute collegati al regolare svolgimento di attività fisica, secondo i dati del sistema PASSI 2017, più del 32% degli italiani è da considerare sedentario. Gli stili di vita, soprattutto nei giovani, sono cambiati: ci si muove sempre di meno ed è praticamente scomparsa l'attività fisica all'aperto».
Oltre alle campagne di sensibilizzazione, continua la ministra, occorre «studiare incentivi fiscali per chi svolge la pratica sportiva e, soprattutto, aumentare le ore di educazione fisica nelle scuole, affinché questa materia non sia più una cenerentola ma un volano decisivo per rendere la nostra società più attiva e in buona salute».
L'attività fisica regolare, in generale, è comunque associata ad una minore ansietà e a miglioramenti nell'autostima. Inoltre, diversi studi hanno evidenziato che lo sport aiuta a prevenire l'ipertensione e il diabete di tipo 2 – due malattie che possono danneggiare nel tempo i vasi sanguigni del cervello – riducendo il rischio di demenza. Particolarmente efficaci per il mantenimento della salute mentale sono gli esercizi che migliorano la forza e la resistenza fisica, i quali – abbinati all'attività aerobica – possono avere effetti diretti sulla struttura e sulle funzioni del cervello.