Parigi e Los Angeles città olimpiche
Parigi inseguiva il sogno della terza olimpiade da oltre 25 anni: aveva iniziato nel 1992, ci aveva riprovato nel 2008 e ancora nel 2012, ma aveva trovato sempre avversari più prestigiosi. Ora potrà festeggiare il secolo esatto dall'ultima apparizione: 1924-2024.
La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha trasformato il centro della capitale in un «gigantesco campo sportivo per celebrare la giornata olimpica», ha annunciato la prima cittadina, che questa mattina ha attraversato la Senna a bordo di un kayak insieme a Tony Estanguet, oro olimpico nella canoa e oggi vice presidente del comitato organizzatore di Parigi.
Tra il Grand Palais e la cupola d'oro di Napoleone, lungo il fiume, è stata allestita una pista di atletica galleggiante (lunga 156 metri e larga 15) con vista mozzafiato sullo skyline parigino e la Torre Eiffel; sul Ponte Alexandre III, è stato montato un trampolino olimpico di 15 metri da cui si lanceranno tuffatori professionisti. Previsti inoltre un raduno con atleti, cavalieri e ciclisti sul grande prato degli Invalides e la possibilità di uscire in barca a vela intorno all'Ile St. Louis.
Come è noto a Lima, in Perù, è sostanzialmente avvenuta solo la ratifica ufficiale dell'accordo che ha cambiato per sempre la storia delle assegnazioni olimpiche, essendo state decise in un colpo solo due edizioni: Parigi che riceverà i Giochi del 2024, Los Angeles quelli del 2028.
Un'operazione che cambia la prospettiva di assegnazione dell'Olimpiade in maniera radicale. Non più una gara per ottenere l'assegnazione dei Giochi Olimpici, ma un incentivo per farsi carico di quello che con i numeri degli ultimi anni è diventato un impegno indicibile, anche se Parigi ha previsto un budget molto basso, più o meno 6.6 miliardi di euro, ossia quasi la metà di quello che alla fine è stato speso da Londra.
Il Cio comunque verserà nelle casse della capitale francese 1.7 miliardi di dollari (100 milioni in più andranno a Los Angeles che avrà altri aiuti per circa 500 milioni sotto diverse forme) e al momento si gode la passerella per questa vittoria.
«I Giochi», ha detto la sindaca Hidalgo «ci permetteranno di fare brillare il nostro paese, la nostra città, ci permetteranno di trasformarli ancora. È veramente un'occasione incredibile, un appuntamento unico con il mondo e un po' anche con noi stessi».
E l'Italia? Secondo il Presidente del Coni Malagò «Parigi e Los Angeles oggi devono dire grazie al ritiro della candidatura di Roma e dell’Italia. Se fossimo stati in lizza ci sarebbe stata una vera e propria competizione elettorale. Cosa che qui non si è vista. Non sarei onesto se dicessi che non c’è rammarico».
Ora l’attenzione italiana si sposta sul 2019 quando nella sessione Cio di Milano si assegneranno i Giochi Invernali 2026 e l’Italia potrebbe presentare una nuova candidatura olimpica magari proprio di Milano in tandem con un’altra città (Torino?); ma prima al nostro Paese serve un Governo forte. «La sessione del 2019 a Milano è un punto di ripartenza per il movimento italiano dopo quello che è accaduto con Roma. Quando Milano si è candidata per la sessione 2019, sulla falsariga di quanto è successo oggi, tutte le città che avevano mostrato interesse si sono via via tirate fuori perché avrebbero dovuto affrontare una candidatura forte come quella di Milano. Siamo soli. I Giochi 2026? Dopo quello che si è visto qui, nulla è impossibile: ma adesso non è realistico parlarne: perché manca un elemento fondamentale come il governo. Ritengo opportuno che questo discorso si possa riaprire quando si saranno tenute le elezioni politiche nel nostro Paese».