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Materiale Didattico

Nuoto azzurro, botti in anticipo!


Un vero e proprio trionfo, che dimostra che, soprattutto a livello continentale, i nostri ragazzi sono ancora al top.

Spettacolare, in particolar modo, l'ultima giornata di gare: Luca Dotto (Carabinieri / Larus Nuoto) ha conquistato la medaglia più bella vincendo l'oro nella gara regina, i 100 stile libero dominati in 46"11 (passaggio 22"00). Lo sprinter di Caposampiero - bronzo a Eindhoven nel 2010 e argento a Stettino nel 2011, all'undicesima medaglia nella rassegna - riceve il testimone da Marco Orsi, primatista italiano e campione uscente a Netanya 2015, e sbaraglia la concorrenza con il belga Pieter Timmers secondo in 46"54 e l'inglese Duncan Scott terzo in 46"64.

Neanche il tempo di un amen e Marco Orsi (Fiamme Oro Roma / Uisp Bologna) sale sul blocco n.5 forte del record italiano e secondo tempo delle semifinali dei 100 misti. Il bomber che lo scorso 11 dicembre ha compiuto ventisette anni allenato da Roberto Odaldi, vola sull'acqua e tocca in 51"76 (passaggio 23"31) rimontando nello stile libero il russo e campione uscente Fesikov che deve cedere allo sprint in 51"94.

«Ho visto Luca fare un 100 stilelibero bellissimo - spiega il bolognese che ha demolito il record italiano con un miglioramento esponenziale dal precedente (52"10) stabilito in semifinale - sapevo che era difficile vincere, ma quando ho virato a rana mi sono visto vicino al russo e allora c'ho creduto. Sono strafelice, lo volevo per me e per tutta la mia famiglia. Con il mio allenatore abbiamo sofferto tanto e questo oro ci ripaga di molte difficoltà vissute» conclude l'Orso nazionale al suo settimo europeo, dove si regala un oro mai vinto dall'Italia nella disciplina e sale a ben 19 medaglie personali (8 individuali).

La tripletta d'oro è quindi arrivata nell'ultima gara individuale con Simone Sabbioni (21 anni), già argento nei 100 con primato italiano (49''68), che sgassa come nei tempi migliori e vince i 50 dorso in 23"05 abbassando di un centesimo il primato italiano che aveva stabilito lo scorso 2 dicembre a Riccione. L'azzurro ha battuto, tra gli altri, il golden boy russo, classe 2000, Kliment Kolesnikov, già campione europeo nei 100 dorso, che cede in 23"07 col record mondiale juniores.

Dulcis in fundo arriva il settimo argento italiano nella rassegna con la staffetta 4x50 mista maschile che deve abdicare al titolo di Netanya 2015, cedendo solo ad una supesonica Russia in cima all'Europa col record del mondo di 1'30"44 (precedente del Brasile a Doha 2014 - 1'30"51). Gli azzurri conquistano l'argento in 1'31"91 con l'apertura di Simone Sabbioni che non ripete il record italiano di mezz'ora prima, ma tocca velocissimo in 23"14 a nove centesimi dal primato; poi Fabio Scozzoli (Esercito / Imolanuoto), campione dei 50 rana, con l'ottimo 25"45 che assesta la staffetta al secondo posto a mezzo secondo dai russi; Piero Codia (Esercito / CC Aniene) cede un po' nel delfino chiuso in 22"72 (Italia terza a sei decimi dalla Bielorussia) e superDotto che stampa un fenomenale 20"60 lanciato: podio per la staffetta, quarta medaglia dello sprinter in pochi giorni e 17esima della nazionale che vince il LEN Trophy. La Bielorussia è schiantata e chiude terza in 1'32"06.

Queste le parole del CT Cesare Butini: «Siamo prossimi a Capodanno e possiamo tranquillamente dire che abbiamo disputato un campionato europeo col botto. Ultima giornata entusiasmante con i tre ori di Luca Dotto nei 100 stile libero, Marco Orsi nei 100 misti e Simone Sabbioni nei 50 dorso e un argento con i ragazzi della 4×50 mista, che vanno a completare un bottino di 17 medaglie, pari a quello di Netanya 2015. La squadra ha girato molto bene ed ha saputo esprimersi ad altissimi livelli, sebbene avessimo assenza illustri come quelle di Gabriele Detti e Silvia Di Pietro, un Gregorio Paltrinieri non al top della forma e Federica Pellegrini che ha scelto di partecipare alle gare della velocità, nelle quali è meno competitiva. Bisogna continuare ad accelerare il progetto di sviluppo dei giovani per la loro crescita tecnica. Confidiamo che alle Olimpiadi di Tokyo 2020 arrivi una squadra composta da esperti e giovani che abbiano acquisito sicurezza e una dimensione internazionale. Il ricambio assicura ciclicità di risultati e trasmette entusiasmo e verve a una nazionale che ci sta stupendo giorno dopo giorno».

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