Nuoto. Agli Assoluti Detti in stato di grazia. Più specialità a Rio?
Agli Assoluti di Riccione di quest’ultimo fine settimana, Gabriele Detti ha sfiorato il record italiano dei 200 stile libero, mentre Giacomo Carini ha abbassato quello dei 200 farfalla. Luca Pizzini, Ilaria Bianchi e Filippo Megli si sono qualificati, invece, al mondiale di Budapest, aumentando a 20 i pass individuali con sei staffette.
Questo il brillante consuntivo dei Primaverili che ha confermato l’eccellente stato di salute delle promesse azzurre in vasca. Detti, in particolare – già doppio bronzo olimpico –ha vinto i 200 stile col miglior tempo mondiale stagionale di 1'46"38, a 9 centesimi dal record di Emiliano Brembilla.
Questo il commento del ventiduenne livornese a fine gara: «Sono molto contento. Peccato per l'arrivo. È stato un campionato assoluto molto soddisfacente con il secondo all time europeo degli 800, il record italiano nei 400 e adesso i 200 stile libero in cui ho buttato giù quattro decimi. So che questa gara non la nuoterò ai mondiali, però so anche di avere nelle braccia un tempo più basso e questo mi gratifica».
Per quanto riguarda Giacomo Carini, il piacentino aveva già aggiornato l'albo dei record assoluti vincendo i 200 farfalla in 1'55"40, otto centesimi in meno del precedente che aveva nuotato nell’agosto 2016 a Roma. Naturalmente, questo tempo gli varrà il pass iridato (molto al di sotto dell'1'56"19 richiesto). Carini ha concluso dicendo: «Stavo bene già da stamattina, quando ero riuscito a controllare i passaggi. In finale sono riuscito a passare più velocemente ai 100 e, malgrado sia mancato negli ultimi 20 metri, a chiudere la gara con un bel tempo. Ora c'è tempo per costruire e lavorare con calma in vista dei mondiali».
Molto bene anche la "solita" Federica Pellegrini che, pur febbricitante, è riuscita a far suoi i 100 e 200 stile libero facendo misurare nella sua distanza preferita il tempo di 1’55″94 (secondo dell’anno alle spalle della svedese Michelle Coleman 1’55″64). Una gestione ottimale quella della “Divina” che conferma, dopo le delusioni olimpiche, un otitimo momento di crescita.
Sul fronte internazionale, invece, la FINA (Federazione Internazionale degli Sport Acquatici) ha chiesto al CIO di aggiungere un numero considerevole di gare alle Olimpiadi. Questo già a partire dall’edizione di Tokyo 2020. È stato richiesto l’inserimento di ben 10 eventi in più rispetto a quelli attualmente presenti nel programma olimpico.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il nuoto saranno previste alcune novità di rilievo: i 50m dorso, rana e farfalla per entrambi i sessi (attualmente la vasca singola è prevista solo per lo stile libero); gli 800m maschili (finora distanza esclusivamente femminile); i 1500m femminili, (ad oggi solo maschili – e Gregorio Paltrinieri è il Campione di Rio 2016); due staffette miste (uomini e donne) sulle distanze 4x100m stile libero e 4x100m mista.
In conclusione, si tratterebbe di ben 30 medaglie in più, vale a dire di un vero tesorettp che potrebbe aprirsi già in Giappone – nel caso, naturalmente, in cui il CIO accogliesse la richiesta della FINA. Anche per altri sport, del resto, sono state ventilate delle modifiche sostanziali:
- per pallanuoto, il torneo femminile dovrebbe passare da 8 a 12 squadre (come il maschile) e le squadre verrebbero ridotte da 13 a 11 atleti;
- per il nuoto di fondo, è previsto un aumento dei partecipanti: da 25 a 35 sia per maschile che per femminile;
- per i tuffi, stessa modifica, quindi si passerà da 136 a 160 gareggianti, con 12 coppie di sincro (è molto probabile che saranno introdotti i tuffi dalle grandi altezze, con la piattaforma di 27m per gli uomini e da 20 m per le donne, per un totale di 30 partecipanti ripartiti equamente tra le due categorie);
- per il nuoto sincronizzato, infine, sarà aggiunto il mixed duet con 12 coppie e si passerà da 8 a 12 Nazioni partecipanti nella gara a squadre.
[Andrea Bianchi]