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Materiale Didattico

Frisbee: sport e libertà



Storia
Un oggetto di plastica dalla forma rotonda lanciato in aria per diletto può vantare origini antiche? Pare di sì. Addirittura in documenti sanscriti compaiono tracce di illustri antenati (fatti di legno o metallo) utilizzati per scopi militari ma lanciati con una tecnica simile a quella moderna. Evidente antenato del frisbee è poi il disco greco, unico strumento del tempo concepito e utilizzato solo con fini ludico-sportivi. 
 

Ma, come spesso accade, il frisbee come lo conosciamo oggi nasce per caso. Negli anni Cinquanta, negli Stati Uniti, un pasticcere pone le sue torte sopra dei supporti di plastica rotondi, al fine di agevolarne il trasporto; nella pause tra una consegna e l’altra i suoi garzoni ne approfittano per lanciarsi i dischi e finiscono per essere notati da alcuni studenti della vicina Università di Yale. I laureandi trovano divertente cercare di lanciarsi il disco senza farlo cadere per terra: quando succede gridano «frisbie», il nome della pasticceria (ben presto trasformato in 
frisbee, che ne denota la forma, opportunamente brevettata!). 

A Warren Franscioni e Walter Fredrick Morrison, quest’ultimo scomparso recentemente all’età di 90 anni, va il merito di aver studiato per anni le caratteristiche aerodinamiche ideali affinché il disco volasse con maggiore facilità. Il primo modello pronto per essere venduto alle masse, che si chiamava Pluto Platter, iniziò ad essere prodotto dall’azienda Wham-O Manufacturing a partire dal 1957. Diffondendosi nel mondo il disco di plastica ricominciò ad essere chiamato semplicemente frisbee.
 
Nei paesi anglosassoni e scandinavi il frisbee conosce la maggiore fortuna, anche se oggi si sta diffondendo anche in Germania, Asia e nel nostro paese. La Federazione internazionale, la World Flyng Disc Federation, [www.wfdf.org], si occupa della gestione degli eventi e della codifica del regolamento di gioco. In Italia la disciplina è gestita da diversi organi tra cui la FIFD (Federazione Italiana Flyng Disc, www.fifd.it), responsabile dell’organizzazione dell’annuale torneo di Rimini. 
 
Freestyle e Ultimate

Il frisbee si gioca in due modi diversi: il Freestyle e l’Ultimate. Il Freestyle consiste in una prova di stile, nella quale squadre composte da due o tre giocatori si esibiscono in lanci, prese e varie coreografie cui un’apposita giuria (composta dagli stessi giocatori) attribuisce un punteggio. Il metro di giudizio ufficiale utilizzato è quello codificato dalla associazione internazionale FPA, Freestyle Player Association

 
La seconda variante è l’Ultimate, praticabile anche nelle versioni «beach» e «indoor». Essa prevede che due squadre, composte da 7 giocatori ciascuna (5 nelle due varianti sopra citate) si affrontino in un’area di 63x37 metri più le aree di meta avversarie lunghe 18 metri alle estremità. Le regole sono simili a quelle del football americano, pur essendo vietato muoversi (se non sul proprio piede-perno) al giocatore con il frisbee in mano. Gli attaccanti, tramite una rete di passaggi, devono cercare di raggiungere la meta avversaria e, al suo interno, ricevere il disco; i difensori cercano di ostacolare i lanci avversari (senza contatto fisico) e hanno il compito di contare a voce alta i 10 secondi entro i quali gli avversari devono obbligatoriamente effettuare il passaggio. Se gli attaccanti non ci riescono, se il frisbee cade o se, in generale, si perde il controllo del disco, i ruoli si invertono.

 
Ad Ultimate non c’è arbitro. Com’è possibile? Lo spiega il regolamento della Federazione: «Ogni giocatore si impegna a rispettare le regole del gioco e a non violarle intenzionalmente. In questo senso ciascun giocatore viene "elevato" al rango di arbitro, essendo egli stesso l`unico responsabile del suo comportamento in campo, arrivando ad ammettere il proprio fallo. Questo "voto" al rispetto delle regole e degli avversari è noto come Spirito del Gioco (Spirit of the Game): qualcosa di imprescindibile per poter giocare ad Ultimate. La competizione estrema è incoraggiata a patto che questo non significhi infrangere le regole, perdere il rispetto tra i giocatori o il genuino piacere di giocare». 
 
Professionisti e...non

Il frisbee moderno, oltre al gesto del lancio del disco, che di per sé necessita di una ottima padronanza delle dinamiche motorie di un corpo rotondo, si coniuga con elementi di aerobica, ginnastica ritmica e artistica. Nonostante questo rappresenta uno sport praticabile da tutti a tutti i livelli. Dopo i primi lanci più o meno sbilenchi, questo sport è in grado di regalare ore di divertimento anche perché ad ogni lancio coinvolge sia chi il frisbee lo tira, sia chi lo riceve. Perfetto per essere praticato a scuola, in molte varianti diverse, esso permette di trasmettere agli allievi lo spirito di libertà e spensieratezza che ne caratterizzano da sempre l’essenza.
 
Per cominciare a prendere dimestichezza con questa bella disciplina, vi raccomandiamo di consultae il sito della Federazione Italiana Flying Disc.




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