Davide Mazzanti: missione Olimpiadi 2020
È stato ufficializzato alla fine della scorsa settimana: Davide Mazzanti, di Fano classe 1976, è il nuovo allenatore della nazionale femminile di pallavolo. Ha al suo attivo il primato di tre scudetti vinti con squadre diverse: Conegliano nel 2016, Casalmaggiore nel 2015, Bergamo nel 2011.
L’allenatore ha subito esposto il suo obiettivo di lavorare tanto con le giovani (Anna Danesi, Paola Egonu, Ofelia Malinov, Alessia Orro) quanto con le altre già affermate (Cristina Chirichella, Miriam Sylla). Passo successivo: riportare in Nazionale Valentina Diouf, Caterina e Lucia Bosetti.
Perché questa programmazione, che incomincerà molto presto con colloqui? Il motivo è semplice e risiede nel deludente ricambio generazionale verificatosi dopo il Mondiale del 2014 disputatosi in Italia.
Un allenatore giovane, quindi, e che potrebbe convocare la moglie, Serena Ortolani. Intervistato sul punto, Mazzanti ha risposto che la sua linea di condotta, stabilita d’accordo con la moglie, è di non parlare dello spogliatoio a casa (e viceversa). Per la mission globale della nazionale, invece, ha usato parole convincenti, insistendo sul valore del gruppo: «Non conosco grandi squadre che non abbiamo grandi gruppi. Dobbiamo cementare un senso di appartenenza alla squadra». Per questo sta già delineando come anno a cui circoscrivere le convocazioni il 1985 – in questo modo per l’Olimpiade le veterane dovrebbero avere 34-35 anni.
Tra le Olimpiadi di Tokyo 2020 e oggi, comunque, ci saranno gli Europei del 2019 e per questo la preparazione della Nazionale è stata appositamente ristretta. Con le parole di Mazzanti: «Una Nazionale con un gruppo limitato, e non solo per questioni economiche. Ma penso che sia giusto che ci sia una squadra con un numero ristretto di atlete, tipo 16, che entrano in una sana competizione fra loro. Un gruppo in cui qualcuna resterà fuori da una manifestazione, ma sarà comunque parte del progetto generale».
Il nuovo allenatore ha infine rivolto i migliori auguri alla squadra di Conegliano: «Penso che all’Imoco abbiamo costruito un progetto interessante che va al di là delle vittorie. Non so chi sceglieranno, ma si inserirà un contesto forte».
Come non fare i migliori auguri al giovane e valoroso allenatore? Speriamo che le ragazza sapranno seguirlo fin dove vorrà portarle.
[Andrea Bianchi]