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Materiale Didattico

Azzurri, ripartire dalla sconfitta più dolorosa


Dal sogno all’incubo. In una sola notte sono andate in frantumi le speranze olimpiche della Nazionale di basket delle stelle; contro la Croazia, nel torneo preolimpico fatto in casa, coi venti a favore di un pubblico entusiasta, la delusione è tanta. Ma il futuro deve farci sperare.

Un unico match, contro una Croazia solida e convincente, che pregiudica tanto: il sogno olimpico, perima di tutto. Ma anche la forza di un gruppo che si è sciolta al sole estivo, nonostante l’ingente investimento (2 milioni e mezzo di euro) per organizzare in casa il torneo, per raggiungere finalmente il sogno olimpico e magari un’agognata medaglia (non d’oro, ovviamente).

L’ennesimo ko di una nazionale definita anche dai massimi vertici della federazione “la più forte di sempre” e che invece alla fine non ha mai conquistato nulla se non una serie di enormi delusioni (l’ultimo grande trionfo azzurro è l’argento olimpico ad Atene 2004 con Carlo Recalcati in panchina e 12 giocatori forse meno talentuosi degli attuali, ma capaci di creare davvero una “squadra”.  Eppure l'Italia, dopo aver rincorso i croati per tutta la partita, l'aveva ripresa per i capelli, con quell'ultimo guizzo di Melli, quando ormai parevano padroni dei giochi gli avversari. E invece il tracollo è stato inevitabile.

Ha deluso Danilo Gallinari, mostrando preoccupanti black-out e troppo nervosismo; non ha mai svettato  Gigi Datome, che è parso stanco e annebbiato; ha preoccupato Ale Gentile, che adesso ritroverà nello spogliatoio di Milano il Simon che gli ha sfilato Rio sotto il naso; ha forzato Belinelli, tirando con la sua machera nera in maniera insoddisfacente; non si è ripreso Bargnani, su cui pesa ora più che mai un futuro incerto lontano, purtroppo, dai grandi palcoscenici. Non sono bastati, infine, Hackett e Melli, che pure sono stati gli azzurri più efficaci, reduci dai rispettivi scudetti in Grecia e in Germania.

Il gruppo non ha finito la sua corsa: nel 2020 solo Belinelli e Bargnani avrebbero 34 anni; e nel gruppo potranno comunque essere inclusi giocatori meritevoli Della Valle, Cinciarini, Polonara, Abass, Pascolo. Continuerà ad esserci Ettore Messina? Giunto sulla panchina azzurra in pratica solo per questo Preolimpico con l’obiettivo di portare a Rio la nazionale, la sua breve gestione ha mostrato molti aspetti positivi (nella costruzione della difesa, per esempio) e molte lacune legate alla costruzione di un gruppo. Il tempo è stato poco, certo, e per questo sarebbe importante una sua conferma, per iniziare ad impostare un progetto a lungo termine e le basi per un futuro solido dell’italbasket.

Nonostante la delusione, il futuro apparirebbe meno incerto se fossero sopite le continue liti tra le squadre di club e la federazione; inoltre, è assurdo che Eurolega ci sia una sola squadra a rappresentare il nostro paese e sia stato praticamente vietato alle altre formazioni italiane di giocare l’Eurocup. Al tempo stesso – proprio come nel calcio – la nostra serie A è sempre più straniera e punta sempre meno sui giocatori italiani. Forse sarebbe il caso di tornare a impostare delle regole sul numero massimo di giocatori stranieri da avere in rosa. Il pubblico c’è e segue il movimento con rinnovata passione: questo interesse non deve essere sprecato, anzi, da qui, dalla sconfitta e dal dolore rimediati contro la Croazia, è necessario ripartire domani.

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