Allenatori scendono in campo per favorire corretti stili di vita fra gli adolescenti
articolo di Matteo Simone
Psicologo dello sport, Psicoterapeuta
Per fare sport bisogna essere in salute e per stare bene in salute bisogna fare sport
Max Allegri
Il pediatra, l'insegnante, la famiglia, l'allenatore, tutti in campo per aiutare gli adolescenti italiani a condurre stili di vita sani evitando i comportamenti scorretti legati al fumo, all'abuso di alcol, alla cattiva alimentazione ed alla sedentarietà.
La campagna Allenatore, alleato di salute è stata promossa dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), dalla Fondazione Insieme contro il cancro, e realizzata sotto l'egida del Coni.
Presentata a Roma il 23 maggio all'Auditorium del Ministero della Salute la campagna Allenatore, alleato di salute, è il primo progetto al mondo che intende coinvolgere l’allenatore anche nell'educazione a corretti stili di vita degli adolescenti.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha affidato il ruolo di ambasciatore di questo progetto a Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus campione d’Italia. Erano presenti Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria, Francesco Cognetti, presidente della Fondazione ‘Insieme contro il cancro’, e Giovanni Malagò, presidente del Coni.
Allenare non è un compito semplice, occorre che il tecnico sia in grado di miscelare qualità tecniche, tattiche, educative, e comunicative
Un obiettivo importante per gli allenatori è quello di conoscere le motivazioni che hanno determinato e che continuano a mantenere elevato il coinvolgimento degli atleti.
È colui che guida gli individui e il gruppo da essi composto fino al raggiungimento degli obiettivi. Deve dimostrare non solo di essere dotato di una serie di competenze tecniche e tattiche, ma anche di saper gestire lo stress causato da situazioni a volte difficili da gestire.
Il primo passo per la realizzazione del progetto è il coinvolgimento degli allenatori, il presidente del Coni Giovanni Malagò invita a sensibilizzare gli allenatori a tutti i livelli e di qualsiasi sport: «In Italia ci sono oltre 61 mila persone che hanno il patentino di allenatori di calcio, un vero e proprio esercito che va sensibilizzato. E si parte dal calcio, ma sarà importante anche rivolgerci ad altri sport. Come Coni siamo pronti a giocare questa partita perché chi si occupa di sport ed è popolare ha una grandissima responsabilità, simile a quella che ha il maestro di scuola che è un punto di riferimento per i ragazzi che crescono».
Il mister non è solo colui che insegna, affinché egli possa rimanere sempre aggiornato e in costante progresso deve avere la voglia di apprendere. Essere consapevoli del fatto che c’è sempre qualcosa da imparare da ogni persona e da ogni situazione è il punto di partenza per chi vuole toccare l’eccellenza.
L’allenatore nel guidare la sua squadra ha a che fare con caratteri diversi e si trova a contatto con situazioni differenti da gestire. Non sempre può adottare il medesimo comportamento e neppure rapportarsi a tutti con lo stesso tipo di comunicazione.
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha affidato a Max Allegri il ruolo di ambasciatore del progetto: «Abbiamo il dovere di coinvolgere tutti gli attori che possono determinare scelte consapevoli dei nostri ragazzi perché possano crescere sani. - spiega la Lorenzin - Purtroppo oggi le cifre ci dicono il contrario: il 13% dei teenager fuma regolarmente, più del 10% beve troppi alcolici e il 20% dei 15enni è in sovrappeso, con il 3,7% addirittura obesi. Dobbiamo fare di più! Spero che molti coach seguano l’esempio di Max Allegri».
«Evidenze scientifiche documentano che la prevenzione deve cominciare nell’età evolutiva, nei primi anni di vita e poi proseguire durante l’adolescenza - sottolinea il prof. Giovanni Corsello - Come pediatri siamo impegnati su più fronti, nell’interazione con le famiglie, la scuola e le istituzioni. Dobbiamo promuovere tutti insieme stili di vita che siano indirizzati verso la salute. In questo senso è necessario che bambini e ragazzi abbiano dei punti di riferimento autorevoli: gli allenatori sono tra questi. Lo confermano i dati di un sondaggio on line condotto nei mesi scorsi su poco meno di 25mila under 19 sui siti di SKY SPORT e ‘Il Ritratto della Salute’. Il 36% chiede al proprio coach consigli su benessere e prevenzione. Seguono nella speciale classifica i genitori (32%), l’insegnante (12%), i parenti più stretti (11%). Le domande più ricorrenti sono come smettere di fumare (34%), raccomandazioni per la dieta (35%), informazioni generali sul benessere (20%) e consigli per smaltire chili di troppo (12%)».
«Ma un dato molto interessante - sottolinea Francesco Cognetti - è la ragione per cui i ragazzi si rivolgono al mister: nel 66% "perché ho fiducia in lui” e in un altro 32% “perché mi imbarazza meno rispetto ad altre persone”».
«Dati molto rilevanti – spiega Giovanni Malagò – che confermano il ruolo fondamentale che queste figure svolgono nei confronti dei ragazzi. Dobbiamo sfruttare questa fiducia e spingere gli allenatori ad occuparsi anche dei corretti stili di vita».
«Siamo pronti a fare la nostra parte - aggiunge Max Allegri - Dobbiamo prendere coscienza del ruolo che ci viene attribuito dai giovani: dobbiamo rispondere a queste nuove esigenze documentandoci su temi quali il benessere e i corretti stili di vita. Non possiamo e non vogliamo assolutamente sostituirci ai medici ma è nostro dovere aiutare i ragazzi anche in queste aree. Sono orgoglioso ed entusiasta di essere ambasciatore del ministro, del CONI e delle società scientifiche in questo progetto».
“Il nostro obiettivo - aggiungono Corsello e Cognetti - è che oltre agli schemi di gioco e alle tattiche, l’allenatore possa spiegare al ragazzo che se fuma non è più cosi veloce nel raggiungere la palla, che se consuma alcolici il suo organismo ne risente anche dal punto di vita della performance sportiva, che se segue la dieta mediterranea, il suo corpo è più pronto e reattivo allo scatto. E se il ragazzo lo seguirà, avremo come risultato, fra l’altro, un calo del 40% di tumori in età adulta. Per far questo, dall’estate partirà un vero e proprio tour che porterà pediatri e oncologi ad incontrare gli allenatori delle squadre dilettantistiche del Paese per fare formazione, accompagnati anche da corsi a distanza diffusi via web. Stiamo per preparare materiali (booklet, video, brochure). Forniremo le nozioni base perchè possano a loro volta fornire indicazioni corrette ai ragazzi e quindi alle loro famiglie. Nascerà un forte link fra medici e mister utilizzando anche i social media, con comunità chiuse per lo scambio di quesiti, richieste, approfondimenti”.
Matteo Simone e-mail: 21163@tiscali.it