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27 luglio 2015. Berruto, dimissioni scontate


Dall'incontro che si è tenuto il 27 luglio 2015 tra Mauro Berruto e Carlo Magri, Presidente della Federazione pallavolo, atteso dal momento della “Cacciata dei 4″ da Rio de Janeiro e il quinto posto in World League, ci si aspettava un cambio di rotta per la Nazionale italiana di pallavolo. Le dimissioni di Berruto sono arrivate il 29 luglio.
Berruto ha rassegnato le dimissioni con un post sul suo blog. «Grazie, mi fermo qui», è il titolo del che ha scelto per spiegare le ragioni del suo addio. «Non sentivo più la fiducia completa nel mio operato», dice l’allenatore facendo riferimento al «clima generatosi intorno alla squadra, in relazione al provvedimento disciplinare nei confronti di quattro atleti da me deciso in occasione della Final Six di World League a Rio de Janeiro». 
Dopo i fallimentari Mondiali in Polonia, il ct torinese fu confermato sulla panchina azzurra; tuttavia, il clima che si respira in questi giorni in squadra è divenuto irrespirabile e manca solo un mese alla Coppa del Mondo che assegnerà i primi due pass per le Olimpiadi 2016.
Berruto si è trovato sotto tiro praticamente da ogni parte, le critiche contro il suo operato sono state praticamente unanimi e si è trovato in conflitto con tutta la squadre, con uno spogliatoio traballante e nervoso: urgeva un cambio di rotta per dare una scossa a questa Italia. 
Il punto di vista più razionale lo offerto in questa intervista ad Andrea Giani di Marzio Parbellini: «Purtroppo sono saltati i ruoli. E quando saltano i ruoli tutto va a scatafascio. La meritrocazia si basa sui risultati e serve per capire se alla fine di un progetto hai raggiunto i tuoi obiettivi oppure no. Risultati che definisci all’inizio e che bisogna raggiungere in un determinato periodo di tempo, che non è un anno ma 4. Quello che ha sbagliato la federazione è che alla fine del progetto non ha valutato i risultati. Valutazione che non doveva essere politica, ma tecnica. La squadra era forte e Mauro non ha raggiunto i risultati che doveva. Certo cambiarlo oggi in corsa sarebbe sbagliato».
Mantenere in carica Berruto poteva non essere una decisione del tutto sbagliata, dato che manca un solo mese alla Coppa del Mondo qualificante alle Olimpiadi 2016, in programma dal 5 agosto del prossimo anno. Un anno alla rassegna a cinque cerchi, l’obiettivo minimo dell’Italia, squadra che comunque dovrà trovare quanto prima stabilità e tranquillità. 
«La Federazione Italiana Pallavolo - si legge in una nota - nel prendere atto della sua ferma decisione, lo ringrazia per il proficuo lavoro svolto dal 2011 ad oggi, anni durante i quali la nazionale ha raggiunto tanti e importanti risultati, tra i quali spiccano la medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012 e le medaglie d’Argento ai Campionati Europei 2011 e 2013». La Fipav ha inoltre chiesto a Berruto di proseguire nel suo ruolo di direttore tecnico dell’attività giovanile e territoriale sino alla scadenza dell’incarico. Il nuovo commissario tecnico della nazionale azzurra maschile sarà comunicato al termine della riunione del Consiglio Federale, già convocato da tempo a Cervia per venerdì 31 luglio e sabato primo agosto.  

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