25 settembre 2015. Blengini e la rinascita dell'Italvolley
L'Italia della pallavolo maschile è diventata da bruco timido e goffo una splendida farfalla. Al termine di una Coppa del Mondo praticamente dominata, gli azzurri hanno ottenuto una qualificazione ai Giochi che fino a poche settimane fa sembrava un traguardo impossibile da raggiungere. Ora il gruppo sembra rinato e la storia è ancora tutta da scrivere.
Dieci vittorie su undici partite giocate, una cavalcata superlativa e magnifica che premia meritatamente questa Nazionale. Bellissimo il match decisivo contro la Polonia, con Osmany Juantorena strepitso, Ivan Zaytsev decisivo, ottimi Colaci, Piano e Buti, capitano premiato come MVP. La nostra Nazionale era obbligata a vincere nettamente e ha realizzato una meravigliosa impresa demolendo i Campioni del Mondo con un fantastico 3-1 (26-24; 22-25; 25-22; 25-19).
Ma chi è è Gianlorenzo Blengini? Il nuovo ct, classe 1971, torinese, da questa stagione anche allenatore della blasonata Lube Civitanova (il cui vice presidente Albino Massaccesi è il n°1 della Lega Pallavolo), chiamata a rispolverare i successi in Italia e in Champions League, è coach di lunga gavetta. Cresciuto sotto la guida del mito di Julio Velasco (l'uomo che ha reso grande la pallavolo italiana nel mondo) a Piacenza, Modena e Montichiari, ha poi lavorato con Berruto a Torino, Piacenza e Montichiari, per poi camminare da solo nelle esperienze formative da primo allenatore in A2 alla guida di Santa Croce (con cui ha conquistato la Coppa Italia) e in A1 di Vibo e Latina (semifinale scudetto raggiunta nella stagione appena conclusa).
Quanti e quali sono i suoi meriti per aver risollevato le sorti di un gruppo che pareva destinato all'oblio? Sinceramente nessuno ci avrebbe creduto anche un solo mese fa, dopo gli allontanamenti dalla squadra, i nuovi innesti, le polemiche e soprattutto alla vigilia di un torneo durissimo. La realtà, però è sotto gli occhi di tutti: da Mauro Berruto a Chicco Blengini, in poche settimane, l'Italia è passata dalle stelle alle stalle. In meno di due mesi l’Italia è passata dallo sfacelo più totale alla qualificazione diretta alle Olimpiadi 2016 passando per il primo torneo utile e rendendosi protagonista di un cammino meraviglioso.
Vediamo le scelte di Blengini: prima di tutto il ct ex assistente di Berruto, ha cercato di ricreare un gruppo contando soprattutto sui suoi elementi migliori ed è stato bravo a uscire dai momenti di difficoltà sfruttando proprio il lavoro di squadra. La scelta di riportare Zaytsev opposto, l'intuizione di inserire bene Juantorena (ma qui ci sono anche i meriti di Berruto), Giannelli titolare (scelta comunque obbligata), la decisione di allenare bene solo alcune cose (la ricezione ha pagato dazio inizialmente, poi si è ripresa): tutto è stato azzeccato.
Per l'Italia è l'undicesima partecipazione consecutiva alla manifestazione a cinque cerchi: si tratta della prima squadra azzurra a tagliare l'ambito traguardo. A Londra salì sul podio, battendo la Bulgaria nella finale per il bronzo. Ora, prenotato il viaggio per Rio de Janeiro, si può continuare a sognare. Gli azzurri, certi della partecipazione a Rio 2016, salgono così a quota 90 (59 uomini, 31 donne) in 14 discipline differenti, con 7 pass individuali.
La soddisfazione più grande per questo obiettivo raggiunto è quella di Carlo Magri, il presidente della Federazione: «Questa World Cup per come si è messa è più difficile delle Olimpiadi, non si possono perdere partite e noi su 11 consecutive ne abbiamo vinte 10. E' stata una impresa, per due posti olimpici c'erano tutte le migliori al mondo, non era un Europeo ma una manifestazione incredibile per lunghezza e tensione. Con questo risultato possiamo prepararci al meglio per Rio, secondo me abbiamo dimostrato che siamo la squadra più forte in questo momento e andiamo in Brasile con delle speranze. Quando si parla di pallavolo sembra scontato che ci dobbiamo qualificare e se non si vince è andata male -ma adesso andare alle Olimpiadi è diventata una impresa mostruosa: una volta i paesi dell'Est erano in difficoltà economiche mentre ora sono all'avanguardia a livello tecnico, di strutture e mezzi a disposizione; il cambio di allenatore è stato un passaggio di consegne che poteva destabilizzare ma faceva già parte della nostra struttura, è stato un episodio che abbiamo gestito in un certo modo e alla fine è andata bene. Questa vittoria è stata una gran cosa, devo fare i complimenti ai ragazzi, a Gianlorenzo Blengini e, ovviamente all'allenatore che c'è stato fino a un mese fa».