1896-1912
Atene 1896
I primi Giochi Olimpici dell’era moderna si svolsero dal 6 al 15 aprile 1896, nel rinnovato Stadio Panatenaico di Licurgo (330 a.C.). Vi parteciparono 245 concorrenti di 14 nazionalità diverse, ma ben 197 erano greci. Nove le discipline in programma: atletica leggera, ciclismo, ginnastica, lotta greco romana, nuoto, scherma, sollevamento pesi, tennis e tiro. Le gare del decimo sport, il canottaggio, non vennero disputate perché, a causa delle pessime condizioni del mare, non ci furono iscritti. Gli atleti di casa ottennero 49 piazzamenti da podio (che ancora non esisteva, solo i primi due venivano premiati: il vincitore con una medaglia d’argento e il ramo d’ulivo, il secondo con una medaglia di bronzo), ma gli americani vinsero più gare di tutti: 11. Gli statunitensi, rappresentati da un pugno di studenti di Princeton e Harvard, dominarono nell’atletica, i tedeschi nella ginnastica e gli ungheresi nel nuoto. Il primo atleta a fregiarsi di un titolo olimpico fu lo statunitense J. B. Connolly, vincitore del salto triplo, ma la vittoria più significativa fu quella del greco Spyridon Louis, trionfatore della maratona. L’atleta più medagliato fu il tedesco Hermann Weingartner, con tre primi posti, due secondi e due terzi. Ma il maggior numero di medaglie d’oro andò al suo connazionale Carl Schuhmann (foto) che trionfò nella trave a squadre, alle parallele a squadre, nel volteggio e nella lotta greco-romana. Il livello tecnico risultò modesto, anche perché quasi tutti i migliori atleti del tempo non parteciparono.
Parigi 1900
Nel 1900 i Giochi si svolsero a Parigi, in concomitanza con l’Esposizione Universale e la manifestazione si protrasse per cinque mesi, dal 14 maggio al 28 ottobre. Complessivamente furono contemplate 16 discipline, per circa 1200 concorrenti, tra cui 19 donne. Non ci furono cerimonie, né di apertura, né di chiusura; si mescolarono gare di dilettanti (olimpiche) e gare di professionisti. I premi furono rimessi con mesi di ritardo e non a tutti coloro che ne avevano diritto. Non fu usato l’aggettivo «olimpico» e solo anni dopo, quando il CIO si risolse a mettere in ordine i risultati di 87 gare disputate, in molti si accorsero di aver partecipato alle Olimpiadi, piuttosto che a semplici gare sportive. Per la prima volta furono disputate gare di canottaggio, equitazione e vela. La Francia vinse 24 titoli, gli USA 19. L’Italia partecipò con una trentina di atleti e conquistò 3 allori; il primo in assoluto nell’equitazione grazie al conte vicentino Gian Giorgio Trissino. Lo statunitense A. Kraenzlein, vinse ben 4 medaglie d’oro («60 m piani», «110» e «200 m ostacoli» e «salto in lungo»). Al posto delle medaglie, ai vincitori delle gare, furono assegnati ombrelli e libri.
St. Louis 1904
Nella terza edizione di Giochi occorreva varcare l’Oceano; l’allora presidente americano Roosvelt propose St. Louis, dopo una prima candidatura di Chicago. Ancora una volta l’Olimpiade si svolse parallelamente ad un’Esposizione Universale (in questo caso per il centenario della cessione della Luisiana agli Stati Uniti). Le gare si svolsero dal 1° luglio al 29 ottobre e più che una Olimpiade si trattò di un campionato universitario statunitense: dei 687 concorrenti, 533 furono americani. Nell’atletica leggera vinsero 23 prove su 24 e nel totale conquistarono 76 titoli su 90; i risultati tecnici si rivelarono eccellenti. In compenso le discipline furono 16 alcune delle quali non previste dal regolamento olimpico, come il duello con le lance, il tiro con le frecce. Agli indiani, neri, filippini, pigmei, furono riservate apposite competizioni in appositi giorni chiamati «Anthropogical days». Ai Giochi presero parte 13 paesi del mondo e solo una cinquantina di atleti provenivano dall’Europa. L’ombra dell’Esposizione, l’eccessiva durata dei Giochi e gli impianti scadenti allontanarono il pubblico, che si rivelò sempre scarso. L’Italia non partecipò.
Londra 1908
Dopo due edizioni scadenti, dal punto di vista sportivo e mediatico, l’Inghilterra salvò le sorti dei Giochi Olimpici, organizzando un’edizione che richiamò la migliore gioventù sportiva del tempo (2035 atleti, di cui 36 donne, per 23 paesi partecipanti). Il programma si allargò fino a 21 sport. I padroni di casa si aggiudicarono ben 50 medaglie d’oro (ma occorre ricordare che i giudici erano del luogo. Nell’atletica, tuttavia, gli Stati Uniti si dimostrarono ancora superiori, conquistando 15 medaglie d’oro contro le 8 dei padroni di casa. Lo statunitense R. Ewry, alla sua terza Olimpiade, si impose ancora una volta in tutte e tre le prove del salto senza slancio («alto», «lungo» e «triplo»), passando alla storia come l’unico atleta ad aver vinto tutte le gare (8) cui aveva partecipato. Della maratona fu sfortunato protagonista l’italiano Dorando Pietri (foto), squalificato dopo la vittoria perché, caduto stremato a pochi metri dal traguardo, era stato aiutato a rialzarsi. L’Italia, che partecipò con 68 concorrenti, vinse due medaglie d’oro: una nella ginnastica con Alberto Braglia e l’altra nella categoria «pesi leggeri» della lotta grecoromana con Enrico Porro, un milanese nato a Porta Ticinese.
Stoccolma 1912
I Giochi di Stoccolma si svolsero dal 5 maggio al 22 luglio, con una spartana ma eccellente organizzazione. Parteciparono 28 nazioni per un totale di 2547 concorrenti, dei quali 57 donne; per la prima volta fu presente il Giappone. In quella che è ricordata anche come la prima Olimpiade in cui fu usato il cronometraggio elettrico e il photofinish, le discipline furono ridotte a 13. La Svezia riuscì a sopravanzare gli Stati Uniti nel computo totale delle medaglie vinte (63 a 62), ma non nel numero degli ori (23 a 25). Tra le nuove discipline inserite ci fu il pentathlon: nella classifica di questa specialità gli svedesi inserirono quattro atleti ai primi quattro posti; al quinto si piazzò il 27enne statunitense George Smith Patton. James Francis Thorpe (foto), pellerossa della tribù dei Sauk & Fox, nato nell’Oklahoma e invitato a far parte della rappresentativa USA, compì un’impresa senza eguali, andando a vincere il decathlon e il pentathlon: complessivamente 15 gare in tre giorni. Qualche mese più tardi fu privato delle sue medaglie perché accusato di aver percepito denaro giocando a baseball. Gareggiò senza fortuna anche lo statunitense Avery Brundage, futuro presidente del Comitato Olimpico Internazionale dal 1952 al 1972. Gli atleti statunitensi vinsero anche la medaglia d’oro nei «100», «200», «400» e «800» metri; quest’ultima gara fu molto emozionante perché i primi tre, tutti statunitensi, arrivarono quasi allineati al traguardo: vinse Ted Meredith, che migliorò il record mondiale e staccò il secondo, Melvin Sheppard di un solo decimo; con lo stesso tempo di Sheppard, si piazzò al terzo posto Ira Davenport. I primi quattro migliorarono il primato del mondo ed il quinto, lo statunitense Daniel Caldwell, lo eguagliò: si trattò di una delle più belle gare degli 800 metri di tutta la storia olimpica. Un grande atleta finlandese, Hannes Kolehmainen trionfò sia nei «5.000» che nei «10.000 m», dando così inizio, nel 1912, all’era finnica nelle gare di fondo. L’Italia conquistò soltanto 3 medaglie d’oro: due nella ginnastica per merito ancora di Alberto Braglia (individuale e nel concorso generale a squadra), ed una nella scherma, con un ragazzo di 19 anni dal talento eccezionale: Nedo Nadi.