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Materiale Didattico

10 marzo 2015. Rapporto CIRC: «Nel ciclismo esiste ancora la cultura del doping»


di Giulio Chinappi. www.olimpiazzurra.it. La Commissione indipendente per la riforma del ciclismo (CIRC) ha emesso un rapporto nel quale accusa l’UCI per molte ragioni, come la collusione con alcuni personaggi, ad esempio Lance Armstrong, ed il poco impegno con il quale porta avanti la lotta antidoping. Per redigere il documento di oltre duecento pagine sono stati ascoltati 174 testimoni, tra i quali ciclisti ed ex ciclisti (Lance Armstrong, Michael Booger, Chris Froome, Tyler Hamilton, Michael Rasmussen, Riccardo Riccò, Andreï Tchmil, Dietrich Thurau, Alexandre Vinokourov, Bjarne Riis), ma anche medici, membri dei team e personalità dell’UCI, come Pat MacQuaid e Brian Cookson. 
La conclusione del rapporto è chiara: benché molti aspetti siano cambiati in meglio, nel ciclismo permane la cultura del doping. Rispetto al passato, è oggi possibile per un ciclista vincere delle corse senza fare uso di sostanze proibite, ma queste pratiche restano comunque utilizzate e tollerate da una grande parte delle persone del mondo del ciclismo. 
La percentuale di ciclisti dopati è certamente diminuita, ed è diminuita anche la “qualità” del doping: solamente dieci anni fa, venivano utilizzate pratiche che permettevano di guadagnare il 10-15% nella prestazione, mentre oggi la media è tra il 3% ed il 5%.
La difficoltà nell’eliminare il doping dal ciclismo sta in diversi fattori, a partire dalla pressione per il risultato e dalla necessità che hanno le squadre di mantenere i propri sponsor. Inoltre vi è la presenza di molti ex dopati che sono tornati a correre o che svolgono altri ruoli interni alle varie squadre professionistiche, persone che hanno vissuto l’epoca in cui doparsi era totalmente normale e che hanno conservato questo punto di vista.
I punti oscuri restano comunque molti: alcuni medici inibiti continuano a praticare l’attività, come Eufemiano Fuentes; le pratiche dopanti utilizzate prevedono microdosaggi controllati che non influenzano in modo significativo i valori sanguigni; i corticosteroidi vengono utilizzati per perdere peso ed aumentare il proprio rapporto peso/potenza fino al 7%; il GW1516 viene utilizzato per ossigenare i muscoli, bruciare i grassi ed accrescere la massa muscolare; altre pratiche dopanti sarebbero le terapie all’ozono, le forme artificiali di testosterone ed i cocktail di tranquillanti ed antidepressivi, che sarebbero la causa principale dell’aumento delle cadute in gara. Infine, nel rapporto si legge che ad aumentare sono state soprattutto le pratiche illegali dal punto di vista tecnico, compresa la presenza di motori nelle biciclette.
Link all'articolo originale: //www.olimpiazzurra.com/2015/03/rapporto-circ-nel-ciclismo-esiste-ancora-la-cultura-del-doping/

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