Storia dei Mondiali di Calcio
1930 Uruguay
La prima edizione dei Mondiali di calcio, chiamata all’epoca Coppa Rimet, si disputò in Uruguay, dal 13 al 20 luglio, in piena crisi economica per il mondo occidentale. Proprio per questo motivo molte Nazionali di calcio europee, tra cui l’Italia, non decisero di affrontare il costoso viaggio per prendere parte al torneo. Le gare furono giocate a Montevideo, in 3 stadi diversi (Pocitos, Parque Central e Centenario, che ospitò la finale; non si svolsero qualificazioni e i sorteggi vennero effettuati quando tutte le squadre partecipanti giunsero in Uruguay. In finale Uruguay batté l’Argentina per 4-2.
1934 Italia
Benito Mussolini chiese ed ottenne di poter far disputare in Italia la seconda edizione dei Mondiali di calcio. Le partite coinvolsero 16 Nazioni (12 europee, 3 sudamericane e 1 africana) e si disputarono a Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Trieste, tra il 27 maggio e il 10 giugno. L’edizione fu caratterizzata da diverse polemiche arbitrali, soprattutto nei confronti della nostra rappresentativa, allenata da Vittorio Pozzo. In finale, per l’appunto, l’Italia sconfisse la Cecoslovacchia per 2-1.
1938 Francia
La Francia ospitò la terza edizione dei Mondiali che si disputarono dal 4 al 19 giugno. Vi parteciparono 16 squadre. L’Italia confermò la propria supremazia andando a vincere il torneo superando in finale l’Ungheria per 4-2. A segno Colaussi (doppietta), Titkos, Piola (doppietta) e Sarosi. Terzo posto per il Brasile, quarto per la Svezia.
1950 Brasile
Dopo la pausa imposta dalla seconda guerra mondiale, la quarta edizione del torneo fu giocata in Brasile, dal 24 giugno al 16 luglio. Germania e Giappone non furono ammesse. Il Brasile, trascinato dai gol di Ademir e padrone di casa, fu sconfitto in finale a Rio de Janeiro davanti a 200.000 spettatori dall’Uruguay per 2-1. L’Italia, appena reduce dalla tragedia di Superga, venne sconfitta per 3-2 dall’emergente nazionale della Svezia e fu eliminata al primo turno.
1954 Svizzera
I Mondiali svizzeri, disputati dal 16 giugno al 4 luglio, videro come favorita l’Ungheria di Kocsis e Puskas, imbattuta da 4 anni. L’Italia fu sconfitta dai padroni di casa e non poté accedere alle eliminatorie. Nei quarti di finale la Svizzera sconfisse il Brasile 4-2, ma il match finì in una clamorosa rissa che neanche le forze dell’ordine riuscirono a domare. Ad attendere in finale la fortissima Ungheria ci fu una sospendente Germania Ovest; dopo soli 2 minuti gli Ungheresi vincevano 2-0. Ma già al 18° le squadre tornavano in pareggio. Quasi allo scadere Rahn segnò il gol della vittoria per la Germania. Dopo qualche giorno, tuttavia, l’intera squadra tedesca accusò malori di itterizia... e fu scandalo doping! In 26 partite furono segnati ben 140 gol: un record destinato a rimanere tale chissà per quanto tempo.
1958 Svezia
Il Mondiale svedese (8-29 giugno) partì senza favorite. L’Italia, in quegli anni "invasa" da giocatori stranieri, non riuscì a superare neppure il girone di ammissione al torneo, dimostrando di attraversare un periodo più che nero. Fu l’unico Mondiale, eccetto il primo, al quale la nostra Nazionale non prese parte. In semifinale gli incontri più interessanti: la Svezia di Hamrin e Liedholm sconfisse la Germania campione in carica, il Brasile sconfigge la Francia grazie ad una poderosa tripletta di Pelé. In finale i Brasiliani dominano per 4-1 (gol di Liedholm e doppiette di Vavà e Pelé).
1962 Cile
Il settimo Campionato del mondo si svolse in Cile dal 30 maggio al 17 giugno grazie alla supervisione dei dirigenti brasiliani. Nonostante la grande attesa nei confronti dei campioni provenienti dal mondo, questa edizione è ricordata per i favoritismi arbitrali nei confronti della squadra di casa e per il gioco duro, fisico. Fermata dalla Germania e dal Cile, l’Italia non riuscì ad accedere ai quarti. Nonostante i gol e la classe di Manoel Garrincha i padroni di casa furono eliminati dal Brasile in semifinale (4-2). La Cecoslovacchia eliminò la Jugoslavia (3-1) ma in finale dovette ancora una volta arrendersi ai verdeoro per 3-1 (reti di Masopust e Amarildo, Zito, Vavà).
1966 Inghilterra
Il Mondiale inglese si svolse dall’11 al 30 luglio; accettando di ospitare la manifestazione l’Inghilterra dimostrava finalmente di volersi confrontare con le altre squadre, privandosi quindi della convinzione di essere imbattibile e superiore. L’Italia di Fabbri e Valcareggi partì bene, vendicando contro il Cile la sconfitta di 4 anni prima; le successive sconfitte contro l’URSS e la Corea del Nord, tuttavia, confermarono la modestia della nostra rappresentativa, accolta al ritorno in patria dagli ortaggi lanciati dai tifosi. Il portoghese Eusebio fu uno dei protagonisti dell’eliminazione brasiliana dal torneo; 4 reti del fuoriclasse stesero anche la Corea in vantaggio 3-0 (5-3 nei quarti) aiutata dagli arbitri, ma in semifinale l’Inghilterra eliminò il Portogallo. La finale confermò la supremazia inglese, vincente contro la Germania Ovest per 4-2, dopo i tempi supplementari.
1970 Messico
Il Messico ospitò la nona edizione dei Mondiali dal 31 maggio al 21 giugno. Parteciparono tutte le squadre che in precedenza avevano vinto almeno una volta il torneo. L’Italia, guidata da Valcareggi e reduce dalla vittoria nel ’68 del Campionato Europeo, superò brillantemente il girone di qualificazione. Nei quarti gli azzurri affrontarono i padroni di casa, faticando fino all’intervallo. Ma, con l’entrata in capo di Rivera al posto di Mazzola l’Italia trionfò 4-1. La semifinale Italia-Germania (4-3 dopo i tempi supplementari), resta ad oggi una delle sfide più spettacolari della storia del calcio mondiale. In finale giunse un Brasile reduce dalla vittoria sul Paraguay e il risultato finale fu di 4-1 per i sudamericani; a loro, vincitori di 3 edizioni del torneo, andò la Coppa Rimet. Ma l’Italia ritrovata fece innamorare i suoi tifosi.
1974 Germania Ovest
Da questa edizione la coppa assunse la forma che oggi conosciamo, disegnata dallo scultore italiano Silvio Cazzaniga. L’Italia, allenata ancora da Valcareggi, non accede ai quarti, offrendo una prova scialba e priva di spessore. Il Brasile conclude al 4° posto, in finale approdano le due formazioni europee più forti, la Germania Ovest di Beckenbauer e l’Olanda di Michels. Dopo una prima rete degli olandesi, il pubblico sostiene la rimonta tedesca che puntualmente arriva; alla fine è 2-1 per i tedeschi.
1978 Argentina
I Mondiali del ’78 furono disputati in Argentina in pieno regime dittatoriale. Gli stadi erano presidiati e l’atmosfera assai poco festosa. Dopo i gironi eliminatori una nuova formula prevede che le prime 2 squadre dei 6 gironi si affrontino in ulteriori 2 gruppi da 4 squadre, con le prime che accedono direttamente alla finale. L’Italia di Bearzot, partita in sordina, si qualificò al girone insieme a Germania, Austria e Olanda. Terminò al secondo posto. Nell’altro girone l’Argentina dominò su Brasile, Polonia e Perù. In finale si affrontarono quindi Argentina e Olanda: la spuntarono i padroni di casa per 3-1 con reti di Kempes (doppietta), Nanninga e Bertoni. Nella finale per il 3° posto il Brasile vinse sugli azzurri 2-1, nonostante il gol di Causio in apertura.
1982 Spagna
I Mondiali spagnoli del 1982 furono giocati dal 13 giugno all’11 luglio 1982. Per la prima volta presero parte al torneo 24 squadre. L’Italia allenata da Bearzot partì assolutamente non favorita; al ct erano state rimproverate alcune convocazioni, prima tra tutte quella di Paolo Rossi, da poco reduce da una squalifica per un giro di scommesse clandestine. Effettivamente gli azzurri superano il primo girone solo grazie alla differenza reti. Con i giocatori in silenzio stampa, tuttavia, l’Italia riuscì ad approdare ai gironcini di quarti di finale. Contro l’Argentina (Gentile a coprire su un giovane Maradona) vinse 2-1 e contro il Brasile 3-2. Un risultato clamoroso. In semifinale l’Italia sconfisse la Polonia priva dello squalificato Boniek l’8 luglio al Camp Nou. Nell’altra semifinale la Germania s’impose sulla Francia ai calci di rigore. La finale fu Italia-Germania; nel primo tempo Cabrini sbagliò un rigore; ma gli azzurri non persero la testa e segnarono 3 volte (Rossi, Tardelli, Altobelli). La terza Coppa del Mondo è vinta.
1986 Messico
Il Mondiale (13ª edizione, 31 maggio-29 giugno) tornò in Messico dopo 16 anni, anticipato da un terribile terremoto che costrinse gli organizzatori ad ulteriori sforzi economici. Le squadre partecipanti rimasero 24 ma, dopo i consueti gironi all’italiana, erano previsti solo scontri diretti. L’Italia, già esclusa dagli Europei, si dimostrò ormai una squadra priva di mordente e venne esclusa negli ottavi dalla Francia di Platini. Proprio la Francia sconfisse il Brasile ai quarti (4-3, dopo i tempi supplementari), in una delle partite più belle della storia dei Mondiali. Ma questo fu il Mondiale di Diego Armando Maradona. Con le sue giocate portò la sua squadra alla vittoria contro Uruguay, Inghilterra (segnò qui il famoso gol partendo da centrocampo), Belgio e, in finale, Germania Ovest, battuta 3-2 con il gol vincente realizzato a soli 7 minuti dallo scadere.
1990 Italia
Il 2° mondiale italiano, dopo quello del 1934, fu assegnato dalla Fifa nel 1984 e si svolse dall’8 giugno all’8 luglio. Molti stadi necessitarono di una ristrutturazione, alcuni impianti furono costruiti da zero (San Nicola di Bari e Delle Alpi di Torino) mentre scoppiava in tutto il Paese lo scandalo di Tangentopoli. Debuttò a San Siro l’Argentina di un fischiatissimo Maradona, opposta al Camerun del trentottenne Milla. Grazie ad una rete di Biyik, seppur in 9 proprio gli africani strapparono una clamorosa vittoria. L’Italia esordì all’Olimpico contro l’Austria; in gol al 75’ andò lo juventino Totò Schillaci, giocatore fortemente voluto dal ct Azeglio Vicini. Contro gli USA segnò Giannini, contro la Cecoslovacchia ancora Schillaci e uno splendido Roberto Baggio che sostituì un acciaccato Vialli. Negli ottavi l’Argentina sconfisse il Brasile (1-0 a segno Caniggia), la Germania eliminò l’Olanda 2-1 e l’Italia liquidò l’Uruguay 2-0 (reti di Schillaci e Serena). Nei quarti l’Italia superò anche l’Irlanda (ancora Schillaci a segno). Semifinali: Italia-Argentina e Germania-Inghilterra. Al San Paolo gli azzurri andarono a segno con Schillaci; Caniggia pareggiò i conti e i rigori ci furono fatali (errori di Donadoni e Serena). In una brutta finale la Germania Ovest sconfisse l’Argentina per merito di un rigore assai dubbio realizzato da Breheme. Maradona in lacrime lasciava definitivamente l’Italia e le speranze di replicare al trionfo del ’86.
1994 USA
Ben 147 paesi parteciparono alle qualificazioni ai Mondiali americani del 1994 (26 giugno - 17 luglio). Moltissime furono le Nazionali più blasonate che non riuscirono tuttavia a centrale la fase finale, tra cui Danimarca, Portogallo, Polonia e Francia. Nonostante gli Stati Uniti fossero un paese in cui il calcio è tra gli sport meno seguiti e nonostante il caldo opprimente, un pubblico record di 3.587.538 affollò gli stadi americani. Tra le sorprese dell’edizione ci furono la vittoria della Bulgaria contro la Germania ai quarti e la clamorosa espulsione di Maradona, trovato positivo all’antidoping: la sua Argentina venne sconfitta dalla Romania agli ottavi di finale (3-2). L’Italia di Arrigo Sacchi, ammessa agli ottavi solo grazie al ripescaggio, fu trascinata da uno splendido Roby Baggio: il numero 10 fu autore di una doppietta contro la Nigeria agli ottavi (2-1 d.t.s.), di una rete contro la Spagna nei quarti (2-1) e di un’altra doppietta in semifinale contro la Bulgaria (2-1). E la finale, disputata a Los Angeles vide opposti gli azzurri al Brasile. Dopo uno scialbo 0-0, ai calci di rigore gli errori di Baresi e Baggio dal dischetto costarono il titolo.
1998 Francia
Il Campionato del Mondo torna in Francia per la seconda volta (10 giugno - 12 luglio); questa volta le squadre partecipanti sono ben 32: solo le prime 2 squadre di ogni girone accedono agli ottavi, senza ripescaggi. L’Italia di Cesare Maldini, tormentata dal dilemma «Baggio e Del Piero?», affronta nel proprio girone il Cile (2-2, reti di Vieri e Baggio su rigore dubbio), il Camerun (3-0, Di Biagio e doppietta di Vieri) e Austria (2-1, gol di Vieri e Inzaghi). Negli ottavi gli azzurri battono la Nigeria 1-0 (Vieri), l’Argentina elimina l’Inghilterra ai rigori e la Danimarca liquida la favorita Nigeria (4-1). Nei quarti l’Italia affronta una Francia imbattuta e spietata; molti errori, Roby Baggio sostituisce Del Piero ma ai rigori Albertini e Di Biagio commettono 2 errori fatali. Il Brasile elimina la Danimarca, l’Olanda vince contro l’Argentina, la Croazia umilia una vecchia Germania. In semifinale il Brasile strappa la vittoria ai rigori sull’Olanda, la Francia vince 2-1 soffrendo contro la Croazia. La finalissima tra i padroni di casa e i sudamericani è anticipata da un malore accusato da Ronaldo; il bomber è comunque schierato, ma in campo sembra un fantasma. Con due colpi di testa-fotocopia di Zidane, vero protagonista del torneo, i bleu vincono la loro prima Coppa del Mondo.
2002 Corea del Sud e Giappone
Il Mondiale del 2002 di svolge tra Corea del Sud e Giappone: per la prima volta due Paesi organizzano e ospitano l’evento. E per la prima volta 3 squadre sono ammesse alla fase finale di diritto (le due ospitanti e la Francia Campione in carica). Si tratta di un’edizione ricca di sorprese ed errori arbitrali: nella partita d’esordio la Francia di Zidane è battuta dall’esordiente Senegal, il Camerun fallisce il colpaccio, il Portogallo è subito eliminato e l’Italia di Trapattoni si qualifica per il rotto della cuffia dopo la vittoria contro l’Ecuador e i pareggi contro Croazia e Messico. Agli ottavi la Germania batte il Paraguay di Cesare Maldini, la Spagna s’impone ai rigori contro l’Irlanda, Inghilterra e Brasile liquidano rispettivamente Danimarca e Belgio, gli USA vincono contro il Messico e la Corea elimina gli sfortunati e poco brillanti azzurri (2-1 ai supplementari). Nei quarti il Brasile elimina l’Inghilterra, la Turchia batte il Senegal, la Germania vince contro gli USA e i padroni di casa coreani vincono ai rigori contro la Spagna. Sorprendenti semifinali: da una parte ancora Brasile e Turchia (1-0) dall’altra Germania e Corea del sud (1-0). Nella finalissima diretta da Collina una doppietta di Ronaldo regala ai verdeoro il quinto Mondiale.
2006 Germania
Quello del 2006 è un Mondiale di segno europeo: disputato in Germania, vede una forte presenza di squadre del Vecchio Continente, che coprono dieci posizioni su sedici agli ottavi di finale e monopolizzano il torneo dopo i quarti. A partire da questo Mondiale non vige più l’ammissione di diritto per la squadra campione in carica; il Brasile, campione 2002, si qualifica ugualmente e giunge fino agli ottavi di finale, in cui è eliminato dalla Francia. Altra novità dell’edizione 2006 è il tipo di pallone, confezionato in materiale impermeabile e formato da soli 14 pannelli, saldati a caldo anziché cuciti. La Nazionale italiana, guidata da Marcello Lippi, supera a fatica gli ottavi di finale, battendo l’Australia per 1-0 con un rigore all’ultimo minuto; dopo una vittoria brillante contro l’Ucraina, la semifinale contro la Germania è molto combattuta; nel frattempo la Francia prevale sul Portogallo grazie a un rigore. La finale è un continuo “testa a testa” fra Italia e Francia: la tensione, altissima, culmina con l’espulsione di Zidane alla fine del secondo tempo, al termine del clamoroso scontro con Materazzi, mentre l’1-1 resta insuperabile per tutti i tempi supplementari. Per la seconda volta nella storia il titolo mondiale si assegna ricorrendo ai calci di rigore ed è vinto per la quarta volta dall’Italia, con un punteggio di 5-3 (decisivo il rigore di Grosso, uno dei protagonisti del torneo).
2010 Sudafrica
Per la prima volta nella storia calcistica la Coppa del Mondo si disputa in Africa, grazie al criterio di rotazione tra federazioni sperimentato dalla FIFA nelle edizioni 2010 e 2014. Il Mondiale sudafricano si fa ricordare per le vuvuzelas, rumorosissime trombette da stadio usate dai tifosi africani in ogni partita, che diventano un vero e proprio tormento(ne). Come mai accaduto prima, escono dal torneo già al primo turno le due squadre finaliste del Mondiale 2006: la Francia e l’Italia campione in carica. Nel frattempo si fa strada una sorprendente Spagna che, dopo aver perso la prima gara contro la Svizzera, vince tutte le gare seguenti subendo in totale due soli gol. Nella finale sia Spagna che Olanda gareggiano per il proprio primo titolo mondiale; la partita è molto vivace, ma anche fallosa, con ben cinque ammonizioni in mezz’ora. A quattro minuti dalla fine dei tempi supplementari una rete di Iniesta consegna la Coppa alla nazionale spagnola, che due anni dopo riuscirà ad aggiudicarsi anche il titolo europeo.
2014 Brasile
Nel 2014 tocca alla federazione sudamericana organizzare il Mondiale, 36 anni dopo quello ospitato dall’Argentina. Con questa edizione sono introdotte alcune novità nell’arbitraggio: i gol sono segnalati da sensori sulla linea di porta, mentre l’arbitro è dotato di uno spray evanescente con cui marcare la distanza dalla barriera nei calci di punizione. Come nel 2010, anche stavolta la Nazionale campione in carica è eliminata al primo turno: la Spagna perde contro il Cile e l’Olanda, che ottiene così una rivincita dopo la finale del 2010. Anche la nazionale italiana è eliminata già in fase di girone: nonostante la promettente vittoria sull’Inghilterra, la squadra si arena sulla modesta Costa Rica ed è definitivamente battuta dall’Uruguay in un incontro che scatena molte polemiche. La più clamorosa delle sconfitte è però quella dei brasiliani, che in semifinale perdono 7-1, un risultato che nel tabellone del torneo non si vedeva dagli ottavi di finale Italia - USA del 1934. A eliminare tanto clamorosamente il Brasile è la forte e compatta Germania, che infatti si aggiudica la Coppa battendo in finale anche l’Argentina; terzo posto va agli olandesi, vincenti contro il Brasile.