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Olimpiadi a Roma, Milano, Firenze...


Roma 2024: un dibattito che sta per infiammarsi. La Giunta di Roma sembra mostrare delle aperture, mentre altre realtà italiane potrebbero offrirsi al posto della Capitale; il tempo stringe e il 7 ottobre è davvero vicino.

Partiamo dalla Giunta di Roma: il Movimento 5 Stelle e Virginia Raggi, neo sindaco della città, hanno mostrato . «Dico sì ai Giochi se saranno per la città e se si farà una grande opera per i cittadini», si espone il responsabile all'urbanistica, Paolo Berdini. L'assessore non è un militante del Movimento ma ha trovato consensi e lo stesso Luigi Di Maio predica prudenza e si consulta con Giovanni Malagò. Per l'attesissimo incontro tra la sindaca e il presidente del Coni, tuttavia, bisognerà aspettare almeno 2 settimane, al temine delle Paralimpiadi.

Come si diceva, entro il 7 ottobre la Capitale dovrà inviare un nuovo dossier al Cio e Virginia Raggi sta valutando ogni scenario possibile: tra questi, lo spostamento del villaggio olimpico lontano dai terreni di Francesco Gaetano Caltagirone e dell'area del canottaggio dalla zona di Ponte Galeria.

Luca Cordero di Montezemolo, Presidente del Comitato Promotore di Roma 2024, è stato interpellato da Repubblica sulle titubanze della Raggi e si è espresso così: «Non voglio entrare in questa discussione. Credo che la sindaca Raggi debba decidere liberamente e secondo coscienza. Nel caso in cui dicesse no, da cittadino e da sportivo mi dispiacerebbe, ma rispetterei una decisione difficile. In merito alla quale mi limito a dire solo una cosa: le Olimpiadi sarebbero tra otto anni. Non domani. Se fossero domani anche io avrei dei dubbi sull’opportunità di candidare una città con i problemi di Roma. Ma di qui a otto anni ci sono tutti i presupposti per migliorare». Tra l'altro, secondo l’ex presidente della Ferrari, la Capitale al momento si trova in pole-position tra le altre candidate: «Se oggi siamo considerati favoriti per la vittoria finale, è merito del lavoro dei ragazzi del Comitato Promotore. Penso che avremmo molte possibilità di spuntarla. Anche se la partita è tutt’altro che scontata. La concorrenza di Los Angeles, Parigi e Budapest (l’ordine di menzione sarà stato casuale? Ndr) è molto agguerrita. America e Francia hanno schierato forze molto importanti a sostegno delle loro candidature. Le Olimpiadi sono una grande occasione anche per gli altri».

Se alla fine prevalesse il "no", il Governo potrebbe correre ai ripari e decidere di candidare Milano alle Olimpiadi del 2028 o del 2032. Perso lo slot del 2024, visto che ormai non è più possibile avanzare l’opzione Milano per le Olimpiadi che si celebreranno tra otto anni (le candidature sono chiuse), il governo potrebbe far correre la città meneghina per l’organizzazione dei Giochi olimpici del 2028. Ovviamente se ad aggiudicarsi le Olimpiadi del 2024 fosse Parigi, per rispettare il criterio di alternanza tra i vari continenti, la candidatura di Milano slitterebbe al 2032.

Nonostante la chiusura delle candidature è spuntata in questi giorni la proposta di Firenze e di tutta la Toscana. L'ipotesi è stata annunciata da Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale e anche membro del Consiglio nazionale del Coni. «Se proprio Roma non se la sente - ha dichiarato - se Milano è scettica, io lancio l'idea di Firenze, che doveva essere associata alla candidatura di Roma; non con tutti gli impianti a Firenze - ha sottolineato «ma coordinando il lavoro della Toscana: allo stadio Artemio Franchi, a Firenze, riadattandolo, si potrebbero tenere le gare d'atletica. Coi finanziamenti nazionali si potrebbe dare l'impulso per realizzare l'impianto di calcio dove è già stato pensato dall'amministrazione, ovvero nell'area Mercafir; il basket potrebbe essere ospitato nel preziosissimo impianto di Siena, che con la Mens Sana è stato per 6 anni il palazzetto dei campioni d'Italia, che ha visto partite di altissimo significato internazionale».

Ma spegnere le speranze (o le paure) toscane ci ha pensato Malagò: «La realtà è che la città candidata è una e non può che essere Roma; peraltro nel dossier ci sono altre dieci città che hanno un ruolo importante», tra cui anche Milano e Firenze con le partite di calcio. «In corso d'opera si possono studiare varie forme di coinvolgimento ma una cosa è il luogo dove si svolgono le competizioni, un'altra le zone che possono integrare l'offerta olimpica prima di quelle competizioni».

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